Per la raccolta dei funghi è una stagione “in ritardo” e lontana dai numeri dello scorso anno, sul Lario, secondo Coldiretti. Causa è il caldo che ha rallentato tempi e quantita: i funghi sono pressoché assenti nella zona “bassa” mentre in quota si trovano in discreta quantità solo in altura. La stagione parte azzoppata e in netto ritardo: colpa in particolare delle temperature notturne che non consentono quell’escursione ottimale in grado di agevolare lo sviluppo dei miceti. La nascita di porcini, chiodini, finferli e altre varietà – sottolinea la Coldiretti provinciale che lega agricoltori e allevatori di Como e Lecco – per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco. Una risorsa importante per le due province lariane che possono contare su oltre centomila ettari di bosco (in provincia di Como ci sono oltre 63 mila ettari di foresta, a Lecco più di 42 mila). Dopo la stagione “super” del 2019, l’annata 2020 in alta Lombardia – in particolare le province di Como, Lecco, Sondrio e Varese – è insomma ancora frenata dal caldo intenso che si protrae da settimane. Allo stato attuale, oltre ai porcini, predominano le “russule”; i cantarelli sono stati i primi a comparire ma piccoli e poco abbondanti.
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