Il caso – Dopo la recente morte di due cercatori di funghi larianiFabio Lenti: «Mai sottovalutare i possibili pericoli. Non allontanatevi dai sentieri»
(a.cam.) Perdita d’orientamento, scarpe inadatte, terreno inzuppato d’acqua. Dietro le ripetute tragedie che, negli ultimi giorni, hanno colpito i cercatori di funghi si nasconde quasi sempre una di queste tre cause. O, a volte, una concomitanza dei maggiori fattori di rischio. «Non sottovalutate i potenziali pericoli», ripetono gli esperti rivolgendosi ai “fungiatt”.Venerdì scorso, in Svizzera è stato trovato senza vita Giovanni Palladino, 66enne di Ponte Chiasso scomparso il giorno
prima mentre cercava funghi. Solo pochi giorni prima, la stessa sorte era toccata a un 72enne di Appiano. E tra la Lombardia e il Canton Ticino, le tragedie simili nelle ultime settimane si sono moltiplicate.«I problemi di orientamento, le calzature non adatte e le insidie del terreno sono i tre pericoli principali che mettono a rischio la sicurezza dei cercatori di funghi – dice Fabio Lenti, direttore della scuola di Lecco delle guide alpine e tecnico di elisoccorso, oltre che istruttore regionale di Soccorso Alpino – I cercatori di funghi partono da un punto preciso, poi si inoltrano nel bosco, salgono e spesso si spostano lateralmente senza prendere punti di riferimento – dice Lenti – Quando provano a tornare indietro accade che perdano l’orientamento. Spesso magari oltrepassano anche senza accorgersi il punto di partenza e si perdono. Il consiglio, per evitare questo problema, è tenere sempre qualche preciso punto di riferimento, possibilmente un sentiero dal quale non ci si deve allontanare troppo».Le scarpe spesso tradiscono i “fungiatt”. «Molte persone vanno a cercare funghi indossando stivali di gomma, calzature con le suole di poliuretano che non hanno alcuna tenuta – dice l’esperto – Occorre invece indossare in ogni caso scarponi da montagna, rigidi, con la suola di gomma. È fondamentale per la sicurezza. Sui sentieri la superficie è sempre abbastanza piana, per cercare i funghi però, gli appassionati se ne allontanano e camminano in prati ripidi o tratti di bosco con fondo scivoloso. In queste circostanze la tenuta della calzatura è fondamentale».Il terzo pericolo è legato strettamente alle condizioni meteorologiche.«Il periodo autunnale, il migliore per i cercatori di funghi, è tipicamente piovoso – dice Fabio Lenti – Il terreno quindi è spesso inzuppato. Quando la pendenza supera i 30 gradi, in caso di scivolata è praticamente impossibile fermarsi. Al momento della caduta quindi il malcapitato prende velocità e poi va a impattare violentemente contro un ostacolo oppure si trova a fare un salto, voli anche di molti metri purtroppo spesso fatali». Indossare calzature adatte e prendere sempre punti di riferimento sono in cima alla lista di consigli per evitare incidenti.«Nel caso in cui una persona si rende conto di essersi persa – aggiunge Lenti – è bene che si fermi immediatamente e chiami i soccorsi. Nelle ultime settimane abbiamo recuperato numerosi cercatori di funghi che si erano persi ma fortunatamente erano illesi. Continuare a muoversi senza avere un percorso certo è rischioso ed espone al rischio di tragici incidenti».
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