Sono molti gli automobilisti targati “Ch” che in Italia infrangono il codice prendendo multe che poi non pagano. Un mancato incasso quantificabile, solo per la città di Como, in 300mila euro l’anno.Il contrappasso non si è fatto attendere. Come riporta il Corriere del Ticino di ieri, il deputato leghista Daniele Casalini ha interpellato il Consiglio di Stato ticinese sui furbetti della multa. Ha scoperto che otto sanzioni non pagate su dieci sono intestate a italiani. Bellinzona sta inseguendo 6.653 debitori, l’81% dei quali è italiano. Gli automobilisti italiani devono al Ticino multe non pagate per quasi 800mila franchi.Così come accade all’Italia per le multe svizzere, anche per la Svizzera non è semplice incassare le multe non pagate da italiani: mancano accordi internazionali che consentirebbero di esigere il credito. Fanno eccezione i frontalieri, cui la giustizia svizzera può sequestrare parte del salario per saldare la sanzione.I furbetti della multa vengono pizzicati anche al confine: all’ingresso in Svizzera, infatti, un lettore di targhe consente alla polizia cantonale di scoprire la pendenza e passare all’incasso.
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