Gli uomini della squadra Mobile si sono presentati ieri in ospedale a Cantù chiedendo di poter perquisire gli armadietti di alcuni dipendenti di una società esterna alla struttura, che gestisce il servizio mensa all’interno del nosocomio. Perquisizioni che sarebbero poi avvenute anche nelle abitazioni degli stessi dipendenti. Al centro della vicenda, da quanto è stato possibile apprendere, ci sarebbe una indagine della Procura di Como, coordinata dal pubblico ministero Antonio Nalesso, che avrebbe come ipotesi di reato il peculato (per uno degli indagati) e il furto (per gli altri). Cinque le persone iscritte sul registro del pm: si tratterebbe del responsabile della società che gestisce la mensa e di quattro dipendenti della stessa società. L’inchiesta sarebbe iniziata mesi fa, a maggio, dopo una segnalazione dell’azienda ospedaliera Asst Lariana. A destare sospetti che qualcosa non andasse nel servizio mensa di Cantù, il fatto che con ordinativi di beni alimentari sostanzialmente identici, i pasti serviti ai degenti erano scesi da 12mila al mese a 8mila. Un calo che non poteva essere giustificato in alcun modo. L’azienda ospedaliera ha quindi segnalato la cosa al posto di polizia del Sant’Anna e alla squadra Mobile.
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