Una serie di furti in appartamento, sette per la precisione, in un lasso di tempo compreso tra il 16 e il 30 luglio del 2016. Era stata la Squadra mobile a mettere le mani su uno dei presunti responsabili, prendendo spunto da un intervento delle Volanti che, proprio il 30 luglio del 2016, avevano fermato un’auto con due sospetti a bordo.
Uno dei due occupanti era riuscito a far perdere le proprie tracce, non il secondo che fu poi fermato e identificato. Nell’auto, fu ritrovato un televisore che era stato appena rubato. Iniziarono così i guai di un albanese di 32 anni residente ad Abbiategrasso, nel Milanese. Le indagini della Squadra mobile, compiute incrociando i dati del telefono cellulare del sospettato, permisero di collocarlo sempre in prossimità di furti che erano poi stati compiuti e denunciati in un’area compresa tra Monte Olimpino, Tavernola, Sagnino e Maslianico.
Il lasso di tempo – come detto – era molto ristretto, sempre alla sera e nel giro di due settimane nella seconda metà di luglio 2016. L’albanese è così finito di fronte a un giudice con l’ipotesi di reato di furto aggravato in concorso con un complice mai identificato. L’udienza si è conclusa nelle scorse ore e il giudice monocratico Valeria Costi ha condannato il sospettato alla pena di sette anni, in pratica uno per ogni colpo che gli è stato contestato.
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