Era un cliente abituale della ricevitoria di Lipomo, lungo la Provinciale per Lecco al numero 695. Da anni scommetteva sui cavalli.Un rapporto di amicizia, con i titolari, che aveva portato anche a lasciargli gestire autonomamente la macchinetta delle scommesse.I conti però non tornavano. Le imposte relative a quel tipo ormai poco utilizzato di scommessa, erano sempre troppo alte rispetto ai volumi delle giocate, sproporzionate rispetto a quanto effettivamente guadagnato. Nel luglio 2018 la scoperta, grazie alla visione del video di sorveglianza. L’amico, quello cui in fiducia erano state lasciate le chiavi della macchinetta, pagava solo una piccola parte delle schedine di scommesse che effettivamente stampava. L’indagine, condotta dal pm Massimo Astori, ha poi portato a scoprire un ammanco quantificato in circa 200mila euro, in un periodo compreso tra il 2013 e il mese di luglio del 2018. Il processo, per furto aggravato, si è tenuto in queste ore in tribunale a Como, di fronte al giudice Maria Luisa Lo Gatto. La parte civile, rappresentata dall’avvocato Roberto Rallo, ha chiesto un risarcimento del danno non inferiore all’ammanco. L’imputato, un 61enne residente a Lipomo, ha chiesto invece la messa alla prova.Il giudice ha rinviato l’udienza a dicembre, chiedendo però che sul piatto della parte offesa venisse anche messa una parte congrua in euro.
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