Uncold case(giallo archiviato senza soluzione, ndr) in chiave ’ndranghetista. Nelle intercettazioni contenute nell’ordinanza che questa settimana ha sgominato il “locale” di Fino Mornasco e quello di Cermenate, c’è anche la confessione di un boss su un fatto di 30 anni fa. A Prestino, fuori da un bar, l’attuale presunto capo del locale di Fino – Michelangelo Chindamo – fu picchiato dal figlio del titolare dopo una discussione. Qualche giorno più tardi, tornato sul posto con sodali e armato di pistola, lo costrinse a salire sulla sua auto, lo portò in un bosco di Lurago Marinone e finse una esecuzione, per poi sparargli “solo” a una gamba.
«L’ho fatto camminare con le stampelle» dice lo stesso boss vantandosi del fatto e confessando l’episodio ad un amico. «Per quella volta gli è andata bene». Tutti elementi riscontrati in una denuncia che la vittima presentò nel 1984 pur «senza chiedere la punizione degli aggressori».
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