(ANSA) – TOKYO, 19 SET – A pochi giorni dalla sua uscita di scena alla guida del governo giapponese, l’ex premier Shinzo Abe si è recato in visita nel Santuario Yasukuni, una decisione che non mancherà di provocare frizioni diplomatiche, in primo luogo con la Cina e la Corea del Sud. In un tweet pubblicato sul suo account ufficiale Abe ha scritto di aver visitato il luogo “per comunicare alle anime dei morti la propria decisione di dimettersi dal ruolo di primo ministro lo scorso 16 settembre”, allegando un’istantanea a descrizione del suo sopralluogo. Il santuario scintoista è considerato dai Paesi vicini come un simbolo dell’imperialismo giapponese perché al suo interno si trovano le urne di diversi leader politici e ufficiali militari sottoposti a processo dopo il secondo conflitto mondiale e condannati da un tribunale internazionale come criminali di guerra. Nell’ultimo mandato Abe si era astenuto dal recarsi nel luogo a seguito delle proteste di Pechino e Seul nella sua ultima visita del 2013, contrariando nell’occasione anche l’alleato Usa. Tuttavia, l’ex premier conservatore – appartenente alla Nippon Kaigi, la corrente ultra-nazionalista del partito – ha sempre mandato delle offerte al santuario nella ricorrenza della fine della Seconda guerra mondiale, che in Giappone coincide con il 15 agosto. Abe si è ufficialmente dimesso per questioni di salute e al suo posto è subentrato il suo ex capo di Gabinetto, Yoshihide Suga (ANSA).
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