(ANSA) – TOKYO, 05 GEN – L’impatto del coronavirus si fa sentire anche sulle aste dei tonni in Giappone. Nel tradizionale primo evento dell’anno al mercato del pesce di Toyosu, la maggiore offerta per un esemplare di tonno pinna blu da 208 chili non ha raggiunto i 21 milioni di yen, l’equivalente di 165.000 euro, appena un decimo rispetto all’anno scorso, a causa della crisi del settore ristorazione e il repentino calo dei consumi. Durante l’asta – tenuta nelle prime ore del mattino, non erano presenti spettatori per via delle nuove norme contro gli assembramenti, in vigore dal 26 dicembre, e tutti i banditori indossavano le mascherine. Il prezzo pagato per il tonno pescato al largo della prefettura di Aomori, a nord del Giappone, si confronta con in 193 milioni di yen battuti lo scorso anno, e il record fatto segnare nel 2019 alla prima asta di Toyosu, dopo il trasferimento dallo storico mercato di Tsukiji, con 333,6 milioni. L’organizzazione del primo evento dell’anno generalmente ha una valenza mediatica e di norma attrae offerte più elevate dai ristoratori. A causa della pandemia l’intero comparto ha subito un ridimensionamento a partire dalla scorsa primavera nel Paese, per via delle restrizioni in corso alle attività commerciali e il graduale restringimento delle spese per consumi. (ANSA).
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