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Gioco patologico, è allarme anziani. L’Auser: dipendenza sempre più diffusa e così le pensioni vanno in fumo

Un seminario per volontari. E l’Asl appronta un vademecumAlla metà del mese hanno finito i soldi della pensione, “bruciati” in videopoker, slot-machine e gratta&vinci. Gli anziani sono sempre più esposti al rischio di trasformarsi in giocatori patologici, una vera e propria dipendenza che, in provincia di Como, colpisce secondo le ultime statistiche da 2 a 8mila persone.

Un problema che assume proporzioni sempre più preoccupanti e non è sfuggito all’attenzione dei volontari dell’Auser di Como, che assistono migliaia di anziani e persone indifficoltà e si sono resi conto dell’allarme.

«La dipendenza da gioco è sempre più diffusa – dice il presidente, Gianfranco Garganigo – Spesso ce ne rendiamo conto direttamente nel contatto con i nostri assistiti, ma riceviamo anche molte segnalazioni dai familiari, soprattutto dalle figlie di pensionati finiti nel vortice del gioco. Ci dicono che alla metà del mese hanno già finito i soldi della pensione e ci chiedono aiuto per affrontare la questione della dipendenza da gioco».Per essere in grado di riconoscere e affrontare al meglio questa nuova piaga, i responsabili dell’Auser provinciale di Como, in collaborazione con il dipartimento dipendenze dell’Asl, hanno organizzato un seminario di formazione per i volontari, per sensibilizzarli sul tema.«Per poter intervenire dobbiamo essere preparati, soprattutto a individuare le aree di rischio e cogliere precocemente i segnali di disagio – dice Garganigo – È importante inoltre creare una rete, collaborare con le altre associazioni ed enti che lavorano a stretto contatto con gli anziani e le persone fragili».Secondo le ultime stime, in provincia di Como i giocatori patologici sono in aumento e il numero si attesta attualmente tra 2mila e 8mila. A questi si aggiungono anche dai 5 ai 15mila giocatori problematici.«La Lombardia – spiega Lisa Impagliazzo, del dipartimento Dipendenze dell’Asl di Como – è la regione con la maggior spesa assoluta per gioco d’azzardo, quasi 15 miliardi di euro nel 2011. La provincia di Como è al secondo posto per spesa procapite nel gioco, 1.924 euro a testa nel 2012. A far crescere il mercato ha contribuito in modo determinante la diffusione ormai capillare di diverse tipologie di giochi, sempre più accattivanti e disponibili anche al bar sotto casa».L’Asl ha messo a punto un vademecum nel quale presenta i segnali di allarme. «Il gioco d’azzardo – si legge nell’opuscolo – non è un problema se è un passatempo e un divertimento occasionale, se non spendi più denaro di quanto hai previsto e ti puoi permettere e se puoi smettere di giocare quando vuoi».Ecco invece i sintomi di un possibile problema: «Pensi al gioco continuamente – spiega la guida – spendi più denaro di quanto avevi deciso o puoi permetterti, tenti di controllare il gioco senza riuscirci, giochi per recuperare il denaro perso, menti a familiari e amici, sei nervoso, ansioso o depresso, chiedi soldi in prestito per giocare o addirittura commetti atti illegali, riduci la resa nel lavoro o al gioco».La malattia può manifestarsi anche con disturbi fisici: mal di stomaco, mal di testa, pressione alta, insonnia, perdita di appetito.«I giovani e gli anziani sono le categorie più a rischio – dice Lisa Impagliazzo – Sono il target prioritario dei nostri interventi di prevenzione e di sensibilizzazione. Il gioco d’azzardo patologico non è un vizio ma una malattia curabile».La prevenzione è da tempo una priorità anche per le case da gioco. «Servirebbe maggiore attenzione in tutti gli esercizi che presentano un’offerta di gioco – è il commento di Carlo Pagan, amministratore delegato del Casinò di Campione – basterebbe introdurre un sistema di verifica degli ingressi e soprattutto di inibizione in particolari situazioni, come già avviene nelle case da gioco. Il fenomeno infatti è decisamente meno controllabile in altri locali rispetto ai casinò».I corsi dell’Auser sono in programma lunedì 29 settembre nella sede di Como, in piazza Camerlata 3, dalle 14 alle 17; martedì 30 settembre alla stessa ora a Lomazzo, in via Manzoni, e martedì 21 ottobre dalle 14 alle 17 all’Auser Canturium, in via Brambilla 3 a Cantù.

Anna Campaniello

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