Giovane denuncia una presunta truffa: indagando si scoprono abusi sessuali

Quando il pubblico ministero Mariano Fadda l’ha chiamata in Procura, credeva di dover parlare di una denuncia che aveva fatto relativa a una presunta truffa subìta da una counselor che le aveva promesso un master in Canton Ticino “spillandole” (a suo dire) 3mila euro. Quando però si è trovata di fronte al pm, ha subito capito che la piega presa era un’altra. Ovvero quella di raccontare un presunto abuso che la giovane, all’età di 12 anni, aveva subito dal compagno della madre. Una storia molto particolare, emersa per caso e grazie allo scrupolo della Procura. La ragazza infatti, nel presentare la denuncia contro la counselor, aveva allegato come elementi a supporto le cronologie della chat e anche alcuni audio. Ed è stato proprio ascoltando alcuni di questi audio che il pm ha udito la ragazza che, mentre si sfogava, faceva riferimento ad abusi (mai denunciati) subìti quando aveva 12 anni dal compagno della madre.Ne è nata così una indagine parallela che si è poi conclusa portando di fronte a un giudice l’uomo, oggi 64enne. Nelle indagini sarebbe emerso che lo stesso imputato aveva ammesso l’abuso anche a un pranoterapeuta cui si era rivolto e a cui aveva parlato di ulteriori violenze subite dalla sorellina per colpa del padre. Il 64enne è stato sentito in aula in queste ore, chiamato a difendersi dalle accuse che gli sono state rivolte. Nel corso dell’esame avrebbe confermato la seconda parte del racconto fatto al pranoterapeuta (quello che riguardava il padre) ma non l’abuso che lo riguardava. Il processo proseguirà a marzo.

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