Un Giro di Lombardia particolare, anomalo, sotto ogni punto di vista, in cui alla fine si è parlato di tutto tranne – o quasi – del vincitore della corsa, il danese Jacob Fuglsang, esponente della “vecchia guardia”, con i suoi 35 anni. Una fuga solitaria nel finale e l’arrivo a braccia alzate in piazza Cavour.La gara era scattata da Bergamo, dove era stato osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del Coronavirus; a dare il via Norma Gimondi, figlia del compianto Felice, ad un anno dalla sua scomparsa.Jakob Fuglsang, portacolori del team Astana, ha preceduto di 31” il neozelandese George Bennett e di 51” il russo Aleksandr Vlasov. Quarto, a 1’19”, l’olandese Bauke Mollema, primo nel 2019, davanti a Giulio Ciccone, migliore italiano, che ha preceduto Vincenzo Nibali; quest’ultimo nel finale ha patito per i crampi. Fuori causa, per l’incidente sulla discesa verso Nesso, il grande favorito della vigilia, il belga Remco Evenepoel.Per la prima volta un corridore danese ha scritto il suo nome nell’albo d’oro in quella che viene denominata la “classica delle foglie morte” che però quest’anno è stata organizzata a Ferragosto, con il completo ridisegno dei calendari causato dall’emergenza Coronavirus. L’Italia continua a rimanere il Paese che vanta più successi, in totale 69. Seguono Belgio e Francia (12), Svizzera (5), Irlanda e Paesi Bassi (4), Spagna (2), Gran Bretagna, Lituania, Lussemburgo, Colombia, Russia e Danimarca (1)Il traguardo di Como – dopo Ghisallo, Muro di Sormano, Civiglio e San Fermo – ha ancora una volta premiato un corridore dal palmares importante: lo scorso anno Jacob Fuglsang aveva vinto la sua prima classica monumento, la “Liegi-Bastogne-Liegi”. In precedenza aveva ottenuto la medaglia d’argento nella prova in linea di ciclismo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, alle spalle del belga Greg Van Avermaet.Un Giro di Lombardia disputato senza pubblico, come da indicazioni governative. «È stato triste salire sul podio senza l’applauso dei tifosi» ha commentato alla fine il vincitore, che ha annunciato di voler puntare al prossimo Giro d’Italia, che tra l’altro il 23 ottobre passerà da Como in occasione della tappa Morbegno-Asti.L’edizione 2020 è già sotto analisi. A poche ore dall’arrivo si è riunito il comitato organizzativo locale, che ha peraltro valutato la possibilità di modificare il percorso.Molto, poi, dipenderà dalle volontà di Rcs Sport, che cura l’evento. Alla fine il direttore ciclismo Mauro Vegni ha commentato con una frase sibillina: «Abbiamo portato a casa la gara… per l’anno prossimo vedremo». Certo è che qualche tentennamento della vigilia da parte di Como non sia stato molto apprezzato; all’ultima riunione in Prefettura non sono pure mancati momenti di tensione. Fattori che potrebbero pesare sul futuro della gara e sulle scelte per il percorso.Allo stesso tempo Rcs Sport valuterà anche un dato positivo, il fatto che alla fine la gara si è svolta nel suo percorso classico e ha visto l’arrivo nel sempre ammirato scenario di piazza Cavour, in riva al lago. Non va dimenticato che la Milano-Sanremo, disputata lo scorso 8 agosto, aveva infatti subito a pochi giorni dal via un pesante ridisegno a causa del rifiuto dei sindaci del Savonese ad ospitare l’evento. Sul piatto della bilancia ci sarà anche questa considerazione.
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