Niente Giro d’Italia per quest’anno sul Lario. La conferma è arrivata ieri alla presentazione ufficiale dell’evento curato da Rcs Sport, che scatterà il prossimo 8 maggio da Torino e che si concluderà il 30 dello stesso mese a Milano.Qualche appassionato lariano cullava la speranza che la penultima tappa del giorno 29, la Verbania-Madesimo (traguardo all’Alpe Motta) potesse passare sulla Statale Regina verso Nord, ma alla fine è stata confermata l’ipotesi anticipata all’inizio di questo mese sul Corriere di Como: la frazione è stata disegnata in Svizzera con il transito dai passi San Bernardino e Spluga, con il rientro in Italia e l’arrivo finale all’Alpe Motta.Un tracciato tutt’altro che semplice, che anzi, sarà decisivo per definire il vincitore della “Corsa rosa”. con i suoi 4.300 metri di dislivello, come ha spiegato il direttore del Giro Mauro Vegni.La Statale Regina – ma è auspicabile che la cosa non si verifichi – potrebbe essere eventualmente utilizzata per raggiungere la Val Chiavenna in un “piano B” – che gli organizzatori pensano sempre per ogni tappa – dovuto a problematiche legate al Covid nella vicina Confederazione. Ovvio sperare in una situazione migliore e che quindi non vi sia la necessità di rimanere nei confini italiani.Una presentazione, quella di ieri, in diretta televisiva e senza pubblico, come da protocollo, per l’emergenza sanitaria. Urbano Cairo, presidente e amministratore delegato di Rcs Mediagroup, ha detto: «Possiamo avere molti spettatori lungo le strade e a casa; l’anno scorso a ottobre c’era tantissima gente sul percorso, comunque distanziata e attenta. Speriamo che tutto ciò possa essere riproposto ancora meglio in occasione di questa edizione».Paolo Bellino, amministratore delegato e direttore generale di Rcs Sport ha definito la gara «una splendida, unica e incredibile piattaforma per mostrare le bellezze del nostro Paese» e si si è soffermato su una serie di anniversari che saranno ricordati in questo 2021: i 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, i 160 dall’Unità d’Italia e il centenario dalla nascita dello storico commissario tecnico azzurro Alfredo Martini.Non potrà mancare anche un riferimento al 90° della maglia rosa, utilizzata per la prima volta nel 1931. Proprio a questo proposito, in collaborazione con il Museo del Ciclismo del Ghisallo, che ospita la più fornita collezione di divise simbolo del primato, sarà proposta l’iniziativa “Pink Experience Room”, che presto sarà oggetto di presentazione e comunicazione specifica.
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