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Giro d’Italia a Como sulle strade del “Lombardia”

«Quella di Como è senza dubbio una candidatura importante, che porta con sé suggestioni speciali per gli appassionati di ciclismo legate agli spettacolari arrivi del Giro di Lombardia. Voglio però dire che l’ufficialità non c’è ancora e dovremo attendere ottobre. Perché per arrivare a Como deve anche esserci una città di partenza che la renda raggiungibile, e pure una in cui andare il giorno dopo».Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, interviene all’indomani della notizia dell’annuncio della candidatura di Como tra gli arrivi del tappa dell’edizione 2019 della corsa rosa.Un evento che porterebbe la gara ciclistica più amata dagli italiani nella città di Volta a 32 anni di distanza da quell’11 giugno 1987 in cui trionfò Paolo Rosola in volata davanti ad Alberto Volpi. Il Giro fu poi vinto dall’irlandese Stephen Roche.«Sul tavolo abbiamo una candidatura importante, questo è vero – continua Mauro Vegni – Como ha un rapporto particolare con Rcs anche grazie al “Lombardia”. Non si tratta insomma di una città o di una candidatura come un’altra. Ma dobbiamo inserirla in un contesto più ampio di tappe».Se però la scelta dovesse cadere su Como – come tutti auspicano a partire dalla Giunta comunale, che ha voluto fortemente questa candidatura – inevitabilmente la suggestione del “Lombardia” rimarrebbe tangibile. Como, insomma, non potrebbe essere un arrivo per velocisti.«Certo, dovessimo decidere per Como come arrivo di tappa – prosegue Vegni – inevitabilmente una parte del tracciato ricalcherebbe quello del Giro di Lombardia, compreso probabilmente l’arrivo sul Lungolago. Non interamente però, visto che una tappa di quel chilometraggio non sarebbe proponibile in un Giro d’Italia. Ma lo spunto potrebbe essere quello di seguire in parte le strade del “Lombardia”, una bella suggestione per tutti gli appassionati di ciclismo».La chiosa riporta tuttavia al punto di partenza: «Dobbiamo trovare le condizioni per poter inserire Como in un quadro organico di tappe. Per questo è ancora presto per dare certezze». Bisognerà dunque aspettare ottobre, quando verrà ufficializzato il tracciato del 2019. Dopo 32 anni di attesa, un paio di mesi non sono poi tanti.

Redazione

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