Imprenditori e artigiani promuovono la giunta di Como, più freddi commercianti e ambientalisti(e.c.) Anche il mondo delle associazioni comasche ha “giocato” a fare le pagelle alla giunta di Palazzo Cernezzi. E, sebbene non sia stato chiesto ai rispettivi rappresentanti di esprimere i canonici voti numerici da 1 a 10, il risultato che emerge chiaramente dai giudizi non è poi molto dissimile da quello che, nell’edizione di ieri, aveva espresso la redazione del “Corriere di Como”. Il voto giornalistico all’esecutivo guidato da Mario Lucini, infatti, era stato di poco sotto la sufficienza
(5,8 per la precisione). Nel caso delle associazioni di categoria, in fin dei conti, l’esito non è così dissimile. A fronte di due sufficienze piene da parte di Confartigianato e Confindustria (traducibili, volendo, in due 6,5), di una sufficienza “pulita (Cna, simboleggiabile con un classico 6) e di due giudizi non pienamente sufficienti (Confcommercio tra il 5 e il 6, Verdi intorno al 5,5), il voto sul registro sarebbe 6,05. Ovvero circa un quarto di voto in più rispetto alla “bacchetta” dei cronisti.Premettendo, per l’ennesima volta, che in alcun caso vi è pretesa di scientificità, la sintesi potrebbe essere questa: il primo cittadino e i suo assessori, finora, hanno lavorato discretamente e si sono guadagnati una tiepida fiducia generale, al netto dei singoli successi o degli specifici intoppi. Sarà, quindi, il futuro a dire la verità. Con un finale aperto a tutto.
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