Un altro importante traguardo è stato raggiunto dal Dipartimento di Diritto, Economia e Culture dell’Università degli Studi dell’Insubria. Si tratta di una tappa importante di quella “rivoluzione silenziosa”, di cui in Italia non si avverte l’eco ma che a livello internazionale sta sempre più prendendo piede, che è la “Giustizia riparativa”. Una strada che corre parallela al diritto penale e che prevede soluzioni complementari e nuove alla risoluzione dei conflitti. Nella sede di Como prenderà il via, il prossimo 20 ottobre, unico in Italia, un “Corso di perfezionamento in giustizia riparativa e mediazione umanistica”. Una conquista che conferma l’Università dell’Insubria quale leader in ricerca, formazione e disseminazione di conoscenze in questa materia, anche al di là dell’ambito strettamente penalistico. È una sfida culturale che pone al centro la mediazione in costante dialogo con la comunità e in un’ottica di rete e di collaborazione con altre discipline.
Proprio l’Insubria è statala prima in Italia a istituire, nell’ambito del corso di studi in Giurisprudenza, il corso di “Giustizia riparativa e mediazione penale”, avviato nel 2005 e tenuto, nelle sedi di Como e Varese, da tre docenti:Grazia Mannozzi e Chiara Perini, docenti di diritto penale, e Giovanni A. Lodigiani, filosofo e teologo.
Grazia Mannozzi sarà direttore scientifico del “Corso di perfezionamento in giustizia riparativa e mediazione umanistica” che prenderà il via nell’anno accademico 2018/2019. Un percorso post laurea in linea con gli standard richiesti dalle norme sovranazionali e con le migliori prassi di mediazione umanistica. Una formazione innovativa che risponde concretamente all’esigenza di gestione dei conflitti nei vissuti lavorativi, scolastici, familiari, sociali. Un’emergenza che è quotidianamente sotto gli occhi di tutti e che richiede nuove strategie di risposta. Da tempo teorici e operatori della giustizia riparativa lavorano per un cambiamento di mentalità e per una trasformazione dei paradigmi culturali.
«La peculiarità di questo Corso di perfezionamento è l’incontro tra il sapere scientifico e il “saper fare” della mediazione – spiega la professoressa Grazia Mannozzi – Il Corso offre competenze spendibili anche al di fuori del contesto penalistico. Abbiamo lavorato molto per far partire questo corso nel segno della tutela delle vittime e del radicamento degli strumenti della mediazione, sia penale che sociale».
«Il Corso vedrà la presenza di una team di docenti esterni di alto livello – aggiunge la professoressa Mannozzi – come Gherardo Colombo, i magistrati Carlo Cecchetti e Maria Luisa Lo Gatto, e Giovanni Ghibaudi, coordinatore dell’Ufficio di mediazione del Comune di Torino».
Il CeSGReM (Centro Studi sulla Giustizia Riparativa e la Mediazione) dell’Università degli Studi dell’Insubria, ente organizzatore del Corso, ha coinvolto esperti che da anni si occupano di didattica della giustizia riparativa e di mediazione penale: magistrati, avvocati, mediatori umanistici ed esperti di scienze umane di comprovata esperienza e professionalità. Un nuovo cammino formativo che risponde anche alle esigenze del territorio e che nasce grazie alla sensibilità e alla collaborazione della magistratura locale, del Centro Servizi per il Volontariatodell’Insubria, e dei partner del progetto COnTatto – finanziato da Fondazione Cariplo – che collaborano per poter attuare e rendere concreti i principi della giustizia riparativa.
L’obiettivodel Corsoè formare in modo altamente qualificato persone che possano operare, ad ogni livello, nell’ambito della giustizia riparativa e della mediazione penale. In questo rispondendo a una specifica Direttiva dell’Unione Europea del 2012 che incoraggia tutti gli Stati membri ad adottare, in ogni stato e grado del procedimento penale, programmi di giustizia riparativa. Vista la delicatezza del compito del mediatore, è importante una preparazione professionale e accurata per il buon funzionamento dei programmi di giustizia riparativa (inclusi i servizi di supporto alle vittime) e dei percorsi di mediazione, già consentiti dalla legislazione italiana nell’ambito del sistema penale minorile, degli adulti e nel corso dell’esecuzione penitenziaria.
Per accedere al Corso occorre essere in possesso di una laurea triennale o di altro titolo equivalente. Il Corso si compone di 12 unità formative (di due giorni ciascuna, nella formula di un week-end al mese) per un totale di 200 ore. La formazione inizierà il 20 ottobre 2018 e si concluderà entro novembre 2019. La frequenza è obbligatoria. Al termine del Corso i partecipanti dovranno sostenere una prova teorico-pratica e presentare un breve elaborato originale. Per informazioni e iscrizioni:cesgremninsubria.it.
Una soffiata social ha smascherato la banda dei furti nella cintura lariana. Un'arresto che rende…
Un successo enorme per i giovani al “Trofeo Pineta”. Una gara piena di adrenalina e…
Cantù, la “piccola capitale del mobile”, sta attraversando un momento di disagio sociale. La proposta…
L'Italia è in "guerra" contro la Turchia. La crisi l'ha costretta ad agire, affidandosi ad…
Gli scienziati hanno svelato la data nella quale il Sole si spegnerà. Il momento che…
Ecco delle importanti novità per i cosiddetti bonus specifici per i single, in ballo ci…