Gli artigiani vogliono le infrastrutture. Ma i Cinque Stelle puntano però a ridurre il traffico

Il concetto è stato ribadito per l’ennesima volta lunedì in piazza Verdi, davanti a centinaia di persone. «Le infrastrutture vanno fatte, i cantieri aperti e le opere non vanno lasciati a metà», ha detto Matteo Salvini davanti alla folla comasca che lo ha accolto in occasione della sua visita in città.E le associazioni di categoria non possono che essere d’accordo purché queste affermazioni siano seguite, entro tempi brevi, anche dai fatti. «È importante che ci sia e continui ad esserci questa vicinanza tra il ministro Salvini e le necessità delle categorie economiche sia del mondo artigianale che industriale. L’importante è che non si arretri di un passo dalla convinzione dell’assoluta necessità, per chi lavora e produce, di poter contare su infrastrutture complete e rapide. E, ovviamente – spiega il presidente di Confartigianato Imprese Como, Roberto Galli – bisogna concluderle. Speriamo, pur nella diversità di vedute all’interno del Governo, che si ottenga il risultato». Lo stesso Salvini aveva detto che il Movimento 5 Stelle dovrà comprendere le necessità del territorio e procedere con le opere. «Sicuramente Como e la Lombardia hanno bisogno di una cura di “ferro” – dice Raffaele Erba, consigliere regionale pentastellato – Sarei felice di incontrare Salvini per spiegare le opportunità di una visione diversa di mobilità dove l’obiettivo è quello di far lasciare l’auto a casa perché si hanno delle valide alternative. Una via sicuramente più economica rispetto alla continua costruzione di autostrade». E infine interviene Cna. «L’obiettivo è muoversi senza difficoltà e soprattutto finire i cantieri aperti», sottolinea Alberto Bergna di Cna.