L’operaio stava scaricando il camion di una ditta di Trento. Operazioni che riguardavano materiale e attrezzature necessarie per l’installazione delle turbine nel cantiere per la realizzazione di una centrale idroelettrica a San Nazzaro val Cavargna. L’uomo però cadde dal cassone del camion, finendo all’interno di una fossa profonda 3 metri e 38 centimetri. Le ferite furono molto gravi e da allora costringono l’operaio su una sedia a rotelle. La diagnosi fu spietata e parlò di plurime fratture e di lesione al midollo.
Ora, per quel drammatico incidente che risale al 10 dicembre del 2018, la Procura di Como ha chiuso le indagini iscrivendo sul registro degli indagati sei nomi di persone che ebbero in qualche modo a che fare con il cantiere. Si tratta del delegato in materia antinfortunistica, di altri preposti sempre alla materia antinfortunistica ma anche del coordinatore dei lavori e del direttore operativo, tutti residenti tra il Bresciano e la provincia di Sondrio.L’accusa è quella di non aver valutato tutti i rischi e di non aver predisposto misure di protezione attorno alla fossa dove cadde l’operaio.
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