Green pass e controllori sui mezzi pubblici: le incognite

Su treni, aerei e navi a lunga percorrenza dal 1° di settembre sarà obbligatorio il green pass. Lo ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in un’intervista a Rai News 24.Il ministro ha poi aggiunto che verrà ripristinata la figura del controllore sui mezzi o a terra per ridurre l’affollamento su mezzi pubblici e che il governo metterà in campo risorse senza precedenti. Per il secondo semestre di quest’anno ci sarebbero oltre 600 milioni di euro per i servizi aggiuntivi che le Regioni devono mettere in campo sulla base dei cosiddetti tavoli prefettizi e 800 milioni per compensare le perdite o i maggiori costi per la sanificazione.Tutto è pianificato, sembrerebbe, ma il tema spinoso è quello dei controlli. Assicurare la figura di un controllore che, a bordo o a terra, verifichi l’affollamento sui mezzi pubblici o, questo non è ancora chiaro, anche il possesso del green pass potrebbe essere complicato. Tanto più che controllori e conducenti non sono incaricati di pubblico servizio e non avrebbero alcuna autorità. Un problema che si è presentato anche con i ristoratori che non chiedono documenti personali per verificare l’identità del possessore del green pass.Per il presidente del consiglio di amministrazione dell’Agenzia Tpl di Como, Lecco e Varese, l’ingegnere Angelo Colzani, è presto per potersi esprimere. «Fino a quando non vedo le linee guida definitive non posso sapere se sarà gestibile o meno».«Per quanto mi riguarda – aggiunge – considerando la mia esperienza, posso dire che i controllori li abbiamo. Occorre parlare prima con Asf e con le altre aziende di trasporto per capire cosa ne pensano e, ripeto, quando avremo le linee guide ufficiali, vedremo; io un’idea ce l’ho, ma prima voglio capire le norme e parlare con Asf e le altre aziende di trasporto. In questo momento è prematuro, se occorrerà confrontarsi con sindaci e presidente di Provincia, sono pronto»«Certo – conclude Angelo Colzani – se a ogni fermata ci dovesse essere un controllo non sarebbe semplice, ma io personalmente credo che il green pass ci voglia e che tutti dovrebbero averlo, se così fosse non avremmo bisogno di controllori, non è pensabile ad oggi che si adducano scuse».Asf dal canto suo non si sbilancia e aspetta le linee guida del Ministero. I controllori di Asf sono circa una ventina, fanno sapere dall’azienda. Non bastano certo se dovesse essere previsto un controllo per ogni linea e in ogni caso dovrebbero avere una specifica formazione.«Attendiamo maggiori dettagli su questa che al momento è solo un’idea – commenta Guido Martinelli, presidente di Asf Autolinee – si possono solo fare ipotesi a seconda del tipo di controllo, chi ne è il titolare, se l’azienda o altri soggetti, un conto se sono le forze di polizia a controllare i requisiti di legge, altra cosa se qualcuno deve puntualmente verificare ogni singola corsa».«Nei prossimi giorni cercheremo di capire di più» conclude Martinelli.