Mario Guidotti, primario di Neurologia all’ospedale Valduce di Como, intervistato ieri dal telegiornale di Espansione Tv, si è detto favorevole a quanto prospettato come obiettivo di medio periodo dal governo Conte.
«Finalmente – ha detto – siamo contenti, il numero chiuso per entrare nella facoltà di Medicina è oggi veramente troppo stretto e prima o poi dovremo metter mano anche al numero chiuso delle scuole di specialità. Nei prossimi tre-cinque anni mancheranno da 20 a 50mila medici negli ospedali. Oggi gli ospedali fanno fatica a reperire specialisti in tutte le branche e in alcuni campi siamo del tutto sforniti».
«Si parla di un confronto tecnico con i ministeri competenti e con il consiglio dei rettorati delle università per decidere le modalità di applicazione della riforma. Il modello cui aspiriamo è quello cosiddetto “alla francese”, dove tutti gli studenti possano entrare, fanno un semestre o un anno cosiddetto “generalista” e poi solo i più bravi, cioè quelli che riescono a superare gli esami, potranno andare avanti a fare i medici; mentre gli altri potranno prendere altre branche, sul versante ad esempio biologico o infermieristico».
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