Aveva ricevuto dalla compagna, nel corso del colloquio, una busta contenente dell’hashish.Una dose ritenuta modica, che era stata stanata dal cane antidroga, proprio in quel giorno in servizio nella sala destinata agli incontri dei familiari con i detenuti della struttura penitenziaria di Albate. La Procura aveva poi contestato l’accusa di spaccio all’interno del Bassone, che non ha “tenuto” di fronte al giudice dell’udienza preliminare di Como.La vicenda, che aveva riguardato un 53enne di Garbagnate, si è conclusa nelle scorse ore con l’assoluzione da tutte le accuse «perché il fatto non sussiste».Il magistrato del tribunale lariano ha dunque considerato il quantitativo eccessivamente limitato per supportare quanto veniva contestato dal pm.Discorso diverso per la compagna, che aveva un fascicolo aperto che la riguardava al tribunale di Milano. Lo scorso marzo, infatti, decisivi per intercettare il passaggio di hashish tra il detenuto e la sua compagna, una 52enne residente nel capoluogo meneghino, erano stati i cani antidroga presenti nella sala dei colloqui. Le indagini erano però proseguite fuori dal Bassone e la casa della donna era stata perquisita. Gli inquirenti avevano così recuperato altri 58 grammi di hashish nascosti nei locali di Milano. Inoltre, in una vicina cantina – di cui si era poi verificata la pertinenza – erano saltati fuori ulteriori 600 grammi di hashish e 500 di marijuana, oltre a 5 proiettili di diverso calibro.
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