Tazzine bollenti al barLa crisi c’è e si sente, ma i comaschi non rinunciano ancora alle abitudini, come al rito della colazione al bar. Caffè e cornetto. Lo studio è stato pubblicato dall’associazione dei consumatori Codici. I comaschi spendono tra 50 e 60 euro al mese per brioches e cappuccino o caffè e veneziana. Secondo il responsabile di Codici per la Regione Lombardia, Davide Zanon, la situazione del capoluogo lariano non si discosta molto da Milano, maglia nera per le colazioni più care d’Italia. Un primato
che le città lombarde, in particolare Milano, Como, Brescia e Varese, dividono un po’ a sorpresa con Napoli, dove quello del caffè al bar è un rito da sempre per residenti e turisti.L’Osservatorio prezzi di Codici, tramite sondaggi nei pubblici esercizi, esperienze personali e monitoraggio dei consumatori presenti online, ha classificato le diverse voci di spesa del pasto mattutino. Tazzine bollenti, quindi, da 1 euro e oltre, per Napoli, la Lombardia e Roma, e cornetti salati, almeno nel conto, 1,20 euro, per Napoli e Pescara. Ma non solo, visto che i succhi di frutta nella Capitale arrivano a costare anche 3 euro.Nel dettaglio l’associazione nota che in molti bar delle Regioni italiane un caffè arriva all’euro (e a volte lo supera), mentre si attesta intorno agli 80 centesimi a Taranto, Bari, Pescara e Catanzaro.Per quanto riguarda il cornetto, solo i pugliesi possono gustarlo alla modica cifra di 80 centesimi, mentre i prezzi di Roma e Catanzaro si attestano vicino all’euro pieno, a Napoli e a Pescara e si arriva anche a 1,20, mentre la maglia nera è per Como e Milano, dove un cornetto farcito, in alcune zone del centro, può arrivare a costare anche un euro e mezzo. Il cappuccino, invece, conviene a Roma in particolare e a Catanzaro, dove si trova anche a un euro. Nelle altre città il costo varia da 1,10 e 1,20 euro (a Bari e Pescara), tra 1,20 e 1,50 euro (a Napoli) e raggiunge 1,30 euro a Milano. La bevanda più costosa è il succo di frutta. Un bicchiere di succo può costare tra 1,30 e 1,50 euro a Napoli, Bari, Taranto e Catanzaro, arrivando a 2,50 a Pescara e toccando anche i 3 euro a Roma e in Lombardia.«Al consumatore – spiegano gli esperti di Codici – consigliamo sempre di informarsi preventivamente consultando il listino dei prezzi, che deve essere sempre esposto».
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