Il mondo del lavoro sorride ai laureati dell’Università dell’Insubria. La percentuale di coloro che trovano un’occupazione a distanza di un anno dal conseguimento del titolo è nettamente più alta della media. È il dato che emerge dall’ultimo Rapporto di AlmaLaurea, il consorzio che coinvolge 76 università italiane e ne analizza in modo approfondito il profilo e la condizione occupazionale dei laureati. AlmaLaurea ha analizzato le performance formative di oltre 290mila laureati nel 2019 nei 76 atenei aderenti e ha coinvolto in tutto 650mila laureati di primo e secondo livello nel 2018, 2016 e 2014, contattati rispettivamente a uno, tre e cinque anni dal titolo. I dati del 2019 sono stati comunicati dal Ministero dell’Università e della ricerca, alla presenza del ministro Gaetano Manfredi, del presidente di AlmaLaurea Ivano Dionigi e del direttore Marina Timoteo, in collegamento con Remo Morzenti Pellegrini, presidente della Conferenza dei rettori lombardi.«Sapere che i nostri laureati trovano lavoro con più facilità rispetto alla media italiana e lombarda è un dato per me molto importante – commenta il rettore Angelo Tagliabue – Conferma la qualità della nostra didattica, basata su un ottimo rapporto tra studenti e docenti, sullo scambio costante con l’estero, sull’esperienza nei laboratori e sull’apertura al territorio e alle sue esigenze. Anche in questo periodo di didattica a distanza abbiamo lavorato per assicurare ai nostri studenti la migliore offerta formativa possibile».I dati dell’insubriaPositivi e in crescita i numeri dell’Università dell’Insubria. AlmaLaurea ha preso in esame 1.869 laureati nel 2019: 1.370 di primo livello, 225 magistrali biennali e 269 a ciclo unico. L’86,2 per cento dei laureati triennali a un anno dal titolo ha un impiego ben retribuito (la media in Lombardia è dell’82% e in Italia del 74,1%). Per quanto riguarda i laureati magistrali, sempre a un anno dal titolo, il tasso di occupazione è dell’82% (71,7% il dato nazionale e 81,2% quello lombardo). In crescita le percentuali dei laureati di cittadinanza estera che sono il 4,4% (3,6% del 2018), e di quelli provenienti fuori regione (6,6% rispetto al 4,8 del 2018). L’età media alla laurea è 25,1 anni e il 63,6% dei laureati termina l’università in corso. Il voto medio alla laurea è 99,4 su 110 per i titoli triennali e 108,9 per i magistrali biennali.Per quanto riguarda le valutazioni degli studenti, il 90,4% dei laureati ha apprezzato il rapporto con il corpo docente, l’86,7% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. Più in generale, il 91,7% dei laureati si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso.Per i 1.293 i laureati all’Insubria del 2018 contattati un anno dopo il conseguimento del titolo triennale, le statistiche registrano, nel 2019, un tasso di occupazione dell’86,2% con una retribuzione media di 1.345 euro mensili netti. I laureati di secondo livello del 2018, contattati dopo un anno, sono 448 e il tasso di occupazione per loro è pari all’82,3%, con una retribuzione media di 1530 euro mensili netti. I laureati del 2014 contattati a cinque anni sono 368 con il 92,2% che lavora con retribuzioni medie di 1.733 euro mensili netti.
Buone notizie per chi beneficia della Legge 104 e per i suoi familiari: quest'anno il…
Le spese condominiali sono tra gli oneri più detestati (ma inevitabili) da chi vive in…
Attenzione massima a cosa infili nel tuo carrello della spesa: questi hamburger possono rivelarsi delle…
È stata per decenni un punto di riferimento familiare e rassicurante per milioni di italiani,…
Un nuovo “canone” entra nelle spese fisse degli italiani. Dopo quello televisivo, ora si parla…
Slitta la quattordicesima. Il governo prepara una misura che cambierà il reddito di milioni di…