Prosegue anche a Ferragosto il presidio dei lavoratori del Casinò, chiuso dal 27 luglio dopo la sentenza di fallimento del Tribunale di Como. «Anche se produceva mediamente tra 200 e 300 mila franchi al giorno – spiegano in una nota gli ex dipendenti – Proventi che adesso vanno a tutto vantaggio delle altre case da gioco, a cominciare da quelle, limitrofe, del Canton Ticino, mentre si registra un caso di sciacallaggio di piccolo cabotaggio da parte di un casinò engadinese che ha realizzato uno spot dove s’intravede Campione».
«Non solo il nostro futuro è in gioco – commenta Alessandra Bernasconi, responsabile dell’Ufficio marketing – ma ci preoccupa anche quello dell’azienda: nessuno fa le pulizie, la manutenzione delle attrezzature elettroniche. Il rischio è che al momento dell’auspicata riapertura occorrano settimane per rimettere tutto in funzione». I dipendenti della casa da gioco si stanno organizzando in cooperativa con l’intento di proporsi ai curatori fallimentari come affidatari della gestione, almeno in via provvisoria. Ieri sera, nel santuario della Madonna dei Ghirli, il prevosto di Campione d’Italia monsignor Eugenio Mosca, ha celebrato una messa di solidarietà.
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