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I residenti di Breccia: «Dateci una piazza»

C’è chi dice no – Etv e Corriere anche a Rebbio e PrestinoI residenti della zona la chiamano «la piazzetta». In realtà, l’area indicata come il centro del quartiere altro non è che uno spiazzo con una zona verde – nemmeno particolarmente curata – circondata da una striscia di asfalto adibito a parcheggio. In effetti, l’area non ha neppure un nome proprio che la caratterizzi, ma fa parte semplicemente di viale Risorgimento.Sono stati i cittadini a ribattezzarla «piazzetta», quasi a illudersi di avere quel punto di aggregazione che Breccia– circa 4mila abitanti – sogna e invoca (invano) da tempo.Negli ultimi anni, il quartiere – che fino al 1943 era stato Comune indipendente da Como – è notevolmente cresciuto, diventando uno dei più popolosi del capoluogo. Girando per le vie di Breccia, però, si percepisce nettamente la mancanza di un’anima, di un centro inteso come cuore pulsante, punto di riferimento e di ritrovo per i residenti, in costante aumento. «Breccia manca completamente di un centro che si possa definire tale – dice Gavino Rasso – Siamo in uno dei quartieri più grandi e popolosi, eppure non c’è una piazza e mancano completamente anche punti di ritrovo. Mi riferisco a un centro anziani, che non esiste, ma anche a spazi per i giovani». «Non c’è nemmeno un parco dove far giocare i bambini», sottolinea Concetta Anzalone.Restando in viale Risorgimento, sotto i riflettori anche il problema della sicurezza. «Sulla strada il traffico è sempre maggiore e i veicoli, soprattutto quelli provenienti da Prestino, passano a velocità notevoli – afferma Vito De Feudis – Abbiamo chiesto interventi per ridurre la velocità, ma non è stato fatto nulla». Preoccupa in particolare l’incrocio con via Nicolodi, sede di una scuola dell’infanzia e primaria. Le strisce dell’attraversamento pedonale sono molto sbiadite e il passaggio è in prossimità di una curva pericolosa. «Già due anni fa avevamo raccolto le firme e avevamo chiesto al Comune che fosse installato un semaforo pedonale a chiamata – aggiunge De Feudis – L’allora assessore Fulvio Caradonna aveva promesso un intervento, ma finora non è ancora stato fatto nulla. Per le mamme e per i bambini si tratta di una situazione davvero pericolosa».Lungo viale Risorgimento la questione del traffico cresce di giorno in giorno e sembra aumentare di pari passo con l’impennata della popolazione. Peraltro, molti automobilisti in arrivo da Prestino e diretti a Como attraversano il quartiere di Breccia anziché procedere verso la rotonda di Lazzago. «Chi guida è convinto che questo percorso sia più breve – ripetono i residenti – In realtà i semafori di via Perego creano ingorghi e rallentamenti e i tempi di percorrenza si allungano».Nel mirino degli abitanti anche la scarsa pulizia delle strade e lo stato di totale abbandono dei marciapiedi e degli spazi verdi. La campana per la raccolta del vetro, posizionata nella stessa “piazzetta”, è danneggiata sul fondo e bottiglie e contenitori escono sul prato circostante. La mancata manutenzione del bosco comunale è un problema serio per i cittadini che vivono nelle case della zona. «Gli alberi incombono sulle case e rischiano di cadere – attacca Omero Ceniccola – Non viene fatta alcuna manutenzione e per i residenti si crea dunque una situazione di grave pericolo. C’è un platano in particolare pericolosamente inclinato sul parcheggio, spero che intervengano prima che possa capitare qualcosa di grave».«Il problema degli alberi è doppio – aggiunge Giuseppe Triglione – Oltre al fatto che incombono sulle case c’è anche la questione degli animali che si arrampicano sulle fronde e poi entrano negli appartamenti. In qualche caso si tratta di scoiattoli e ghiri, ma l’estate scorsa ci siamo trovati a convivere con i topi e naturalmente la situazione è stata davvero critica. Chiediamo che qualcuno intervenga prima che si ripresenti la questione. A questo si aggiunge poi l’illuminazione carente, che crea una certa insicurezza».Tra i sogni dei residenti, da ricordare anche la riapertura del parco di Villa Giovio, chiuso da anni nonostante una raccolta firme dei cittadini per chiedere che il polmone verde torni a essere a disposizione di tutti.

Anna Campaniello

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