Categories: Cronaca

Il casellario “scopre” 201 casi. Negato il permesso a 82 persone nell’ultimo anno

Frontalieri alla dogana di Ponte Chiasso

Il casellario giudiziale per il rinnovo dei permessi di lavoro frontaliero e per le richieste di domicilio, dà i numeri.A 3 anni di distanza dalla creazione di questo strumento, voluto dal Dipartimento delle istituzioni, emerge come siano 201 le persone con precedenti penali ritenute pericolose, alle quali le autorità hanno negato l’accesso in Svizzera. Un aumento di 82 casi rispetto al dato registrato nell’aprile di un anno fa.Va ricordato come questa misura – ovvero l’’obbligo di presentazione del casellario giudiziale – è e resta il problema principale che impedisce una positiva (e rapida) conclusione dell’accordo fiscale italo- svizzero. Questo strumento, voluto dal direttore del dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi nel 2015, dovrebbe essere temporaneo fino all’approvazione dell’accordo tra Roma e Berna.Tornando ai numeri va sottolineato come siano 6,8 in media, nel corso dell’ultimo anno, i permessi non concessi ogni mese. Su un totale di 73.579 domande esaminate dalla Sezione della popolazione in 73.062 casi la procedura si è chiusa con il rinnovo o il rilascio del permesso sia esso il “b”, ovvero quello relativo al rilascio o al rinnovo di permessi di dimora oppure il “g”, ovvero quello per i frontalieri.La lente di ingrandimento posta sui casi dubbi ha interessato 517 situazioni perchè sono emersi rilievi particolari che si è ritenuto dover valutare nel dettaglio. Questi casi infatti contenevano degli elementi di natura penale che sono dunque stati approfonditi dall’Autorità cantonale. E così da quest’indagine si è poi arrivati ai 201 divieti di ingresso nella confederazione elvetica. L’andamento, nel corso degli anni è stato costante.Dal mese di aprile del 2015, momento in cui è entrata in vigore la misura del casellario giudiziale, al mese di aprile del 2016 si è raggiunta quota 33 casi.Dopo altri dodici mesi, ovvero nel mese di aprile del 2017 si è saliti a quota 119. Infine l’ultimo passaggio che ha portato i casi ai recenti 201 con riferimento al mese di aprile dell’anno in corso.

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