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Il Comune delibera la fine della Città dei Balocchi

La pandemia di Coronavirus ha scritto il De Profundis anche della “Città dei Balocchi”, che per 26 anni ha rappresentato il Natale a Como. È la giunta Landriscina, in una delibera pubblicata all’Albo pretorio, a spiegare le motivazioni e le nuove regole del Natale in città.«Non devono essere organizzati i mercatini di Natale e le attività si somministrazione», si legge nella delibera. Addio alle casette di legno in piazza Cavour e attorno al Duomo, quindi, la principale fonte di sostentamento della manifestazione comasca. «Non deve essere posizionata alcuna pista del ghiaccio», ovvero l’attrazione simbolo di piazza Cavour. E, infine, ecco il «divieto su tutto il territorio comunale di illuminazioni e scenografie “parlanti”», altro marchio di fabbrica, almeno degli ultimi anni, del Natale nel centro città.Le motivazione di una tale austerity sono naturalmente da ricercare, come anticipato, nell’emergenza sanitaria in corso. La giunta ribadisce anche come alla scadenza del bando per gli eventi di Natale, nessuno si sia fatto avanti, neppure gli “storici” organizzatori del Consorzio Como Turistica.«Il documento nella delibera è solo un primo step – si affretta a chiarire il neo-assessore al Turismo di Palazzo Cernezzi, Livia Cioffi – La speranza è di potere arrivare a fine mese con un bando e di poter aggiungere, nel rispetto delle regole di contenimento della pandemia, alcune attrazioni», conclude l’assessore Cioffi.In caso contrario, qualcosa verrà comunque realizzato. Sì alle luminarie, ad esempio, dal 5 dicembre al 7 gennaio in piazza Verdi, piazza Roma, piazza del Popolo, piazza San Fedele, piazza Volta, piazza Mazzini, via Garibaldi, via Milano, via Plinio, via Cesare Cantù, via Giovio, via Vittorio Emanuele II, via Luini, via Rusconi, via Ballarini, via Indipendenza, via Natta, viale Lecco, via Manzoni, via Vittani e via Muralto. L’intenzione è però di estendere le luminarie anche al lungolago e in viale Geno, fino a piazza De Gasperi. In piazza Cavour o, o in alternativa in piazza Grimoldi, verrà issato un albero di Natale, mentre il mercatino verrà ridotto a tre sole casette, destinate ad associazioni e fondazioni che operano nel campo socio-assistenziale, culturale o sportivo. Niente “food” e vendita di oggetti d’artigianato, quindi.

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