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Il futurista Sant’Elia “fa suonare” l’Aero Club

Evento all’hangar di viale PuecherOriginali installazioni video-musicali animano la performance “Contatto Aereo”

(m.prat.) Se il Festival Como Città della Musica ha riacceso l’Arena del Teatro Sociale, gli appuntamenti gratuiti di “Intorno al Festival” vanno invece a riscoprire alcuni degli angoli più belli della nostra città. Se i D’Altrocanto hanno offerto la loro musica antica nella splendida cornice del Chiostro di Sant’Abbondio, questa sera, alle 19.15, Spring Spring avrebbe dovuto riportare le note nel parco di Villa Olmo, ma a causa del previsto maltempo lo spettacolo si terrà al Teatro Sociale. Si tratta di un’opera lirica

ispirata a un racconto della letteratura contemporanea coreana, l’omonimo scritto di Yoo-Jung Kim, autore i cui testi – per intenderci – vengono studiati a scuola nel suo Paese.Ambientato nella Corea rurale degli anni ’30, il racconto esplora in modo satirico e leggero il conflitto tra un vecchio e avaro contadino e il suo futuro genero, cui viene promesso il matrimonio con la di lui figlia, purché continui a lavorare la terra gratuitamente. Una storia dai colori e toni leggeri, trasformati in musica melodiosa e orecchiabile da Geon-Yong Lee, con inserti coreutici tradizionali. Il giorno seguente, giovedì 4 luglio, sempre alle 19.15, gli spettacoli di “Intorno al Festival”, tutti promossi dal teatro di piazza Verdi, approderanno all’Aero Club di viale Puecher.Legate al tema e periodo storico della mostra La città nuova. Oltre Sant’Elia, le installazioni video-musicali di “Contatto Aereo”, proposte dalla scuola di musica elettronica del Conservatorio “Verdi” di Como, trovano fonti d’ispirazione nel luogo che le ospita e nel fascino dei suoi velivoli intesi come macchine e come espressioni stesse del concetto di volo: «Le prospettive mutevoli del volo costituiscono una realtà assolutamente nuova che nulla ha di comune con la realtà tradizionalmente costruita dalle prospettive terrestri» (Filippo Tommaso Marinetti, Manifesto dell’aeropittura, 1929).Ed è proprio una riflessione sulla percezione in un percorso che si sviluppa in cinque tappe, concepito come un progressivo coinvolgimento sensoriale che include l’udito, la vista, il tatto e la percezione di sé all’interno dello spazio circostante.

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