«Era tutto pronto e prenotato. Avevamo curato ogni particolare e alla fine abbiamo subito un colpo che per noi, come per tutti gli operatori del settore, è stato pesantissimo». Stop agli impianti di risalita: non nasconde la sua delusione Tino Maglia, storico gestore dell’impianto della Sighignola, in Valle Intelvi, l’unico attivo in provincia di Como dopo che l’attività si è fermata, per la scadenza dell’omologazione, sul Monte San Primo, nel Triangolo Lariano.«Io mi chiedo perché, dopo un nulla osta, il ministro della Sanità abbia deciso di bloccare tutto poche ore prima. Avrebbero potuto dirci già tempo fa che non ci avrebbero fatto riaprire e sarebbe stato meglio per tutti», aggiunge Maglia, in un lunedì che avrebbe voluto vivere in ben altro modo.«C’era grande attesa e non vedevo l’ora di ricominciare – dice – Alla nostra scuola per i più giovani avevano dato l’adesione una novantina di bambini. Più in generale, la pista era stata prenotata per una settimana. Le richieste erano state numerose e c’era un notevole fermento».«Ogni cosa era al suo posto – conclude Tino Maglia – l’area era stata predisposta, i maestri di sci allertati e noi eravamo pronti ad accogliere le persone che non vedevano l’ora di sciare. Doveva essere un lunedì liberatorio, dopo tanti mesi di chiusura forzata, invece è stato un giorno all’insegna della delusione. Tutti gli sforzi sono stati vanificati».
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