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Il “Giorno del Ricordo” emoziona. Tanti studenti presenti in biblioteca

Il ricordo deve guidare le nuove generazioni. Una memoria vivida, ricca di racconti in grado di far comprendere i grandi drammi della storia. Sono questi gli elementi necessari per non dimenticare, per non far passare nell’oblio una tragedia come quella degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Temi su cui i ragazzi delle scuole di Como e le istituzioni si sono confrontate ieri mattina in biblioteca in occasione della celebrazione della Giornata del Ricordo. Dopo la deposizione della corona commemorativa ai giardini “Martiri delle Foibe istriane” di Albate, si è infatti passati in biblioteca. Sentito l’intervento del prefetto di Como, Ignazio Coccia. «Organizzare simili incontri in biblioteca ha un significato profondo. Questo è un luogo giovane e bene si è fatto a ritrovarsi qui per non creare appuntamenti per addetti ai lavori. Noi dobbiamo lavorare per far passare il testimone alle nuove generazioni. I martiri delle Foibe devono esser ricordati – dice il Prefetto – Da troppo poco tempo questa tragedia ha il rilievo che meriterebbe». Commosso il discorso di Luigi Perini, presidente del comitato comasco dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia che in diversi passaggi, ricordando lo strazio patito dalla sua famiglia, non è riuscito a trattenere le lacrime. «A Como, dal 2003, primi in Italia abbiamo iniziato a celebrare questa ricorrenza – ha esordito Perini – Io devo dire grazie a Como che ci ha accolto quando eravamo in fuga, persi e senza sapere cosa ne sarebbe stato del nostro futuro. Cercavamo aiuto, conforto e non cibo e lo abbiamo trovato. Abbiamo dovuto sopportare un dolore inimmaginabile per quale motivo? Doveroso per me non dimenticare». Molti gli studenti presenti in sala che sono poi intervenuti con dei pensieri e delle riflessioni sulle Foibe. Toccanti anche le parole del vicepresidente dell Provincia di Como, Mirko Baruffini, che si è rivolto ai più giovani. «Ragazzi immaginate cosa significhi uscire di casa sapendo che non ci si farà più ritorno. Che non rivedrete mai più i vostri amici, senza sapere dove andare», ha detto. Presenti a fare gli onori di casa anche il sindaco Mario Landriscina e il provveditore agli studi Roberto Proietti. Intanto proseguono le celebrazioni della giornata del Ricordo. A Cantù verrà reso omaggio alle vittime delle foibe con un picchetto d’onore. La cerimonia avrà luogo venerdì 15 febbraio, alle ore 11, presso il Parco “Martiri delle foibe” di Via Roma.

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