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«Il governo vuole le città al buio»: no del Pdl

Risparmio energetico e polemicheLaura Bordoli: «Impossibile applicare la norma a Como»«I lampioni di Como restino accesi». Il gruppo del Pdl a Palazzo Cernezzi si ribella alla norma, appena introdotta dal governo, per razionalizzare l’illuminazione stradale e tagliare i costi degli enti locali nel contesto della Legge di stabilità 2013. Nelle bozze della cosiddetta “Operazione cieli bui” si parla di alcune misure, «tra le quali lo spegnimento dell’illuminazione ovvero il suo affievolimento durante tutte o parte delle ore notturne, l’individuazione delle aree in cui adottarele misure di spegnimento o abbassamento dell’illuminazione, l’individuazione delle modalità di ammodernamento degli impianti e altro».«Il nostro gruppo – ribatte il capogruppo del Pdl in Comune, Laura Bordoli – ha ritenuto essenziale presentare una prima interrogazione urgente per affrontare la serie di ragioni, dalla sicurezza alla valorizzazione del patrimonio culturale e turistico, passando per le periferie che non devono essere le destinatarie del provvedimento di spegnimento dell’illuminazione stradale, fino alle esigenze del centro città, che suggeriscono di non adottare il provvedimento a Como».«Siamo del tutto favorevoli a sostenere la parte del provvedimento che riguarderà l’ammodernamento e la razionalizzazione degli impianti al fine di migliorare la sostenibilità ambientale, tant’è vero che era uno degli obiettivi del nostro programma elettorale – ha aggiunto la Bordoli – Ma non è pensabile che in momenti in cui gli episodi di violenza in città sono quasi quotidiani ci venga imposto dal governo di prenderci la responsabilità di aumentare i problemi della sicurezza».Il capogruppo del Pdl, inoltre, ricorda che era già stato predisposto «dagli uffici dell’ex assessore Stefano Molinari un bando che prevedeva un rifacimento di più della metà dei punti luce con le nuove tecnologie a risparmio energetico e che avrebbe comportato un risparmio nella gestione corrente, solo fra illuminazione e manutenzione degli impianti, di circa 500mila euro all’anno per il Comune, eppure non è stato portato avanti per circa 4 mesi. Speriamo che non siano tempi lunghissimi, come per la sistemazione del guasto della piazza di Monte Olimpino».

Redazione

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