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Il maxi-presepe di Brambilla diventerà un’esposizione fissa

CHI ERA LA VITTIMAIl Comune di Gravedona se l’era aggiudicato all’asta per 10mila euro. La collocazione in piazza Mazzini. Nel 2009 fu visto da 50mila personeDiecimila euro. A tanto fu assegnato all’asta, al Comune di Gravedona ed Uniti, il presepe realizzato da Giacomo Brambilla in 15 anni di lavoro.Un’opera d’arte che, dopo tanta fatica, l’imprenditore delle pompe di benzina era riuscito a inaugurare in occasione del Natale 2009 a Colonno, ovvero poche settimane prima di venire ucciso.Una grande passione, quella di Giacomo, per il presepe.Ci lavorava tutto l’anno, nel garage di casa, e ne aveva esposta una parte anche nell’armeriadi Arrighi dove poi venne freddato nel febbraio del 2010.Era questo il volto meno noto dell’uomo cresciuto a Vimodrone e giunto in città solo da grandicello, giusto in tempo per frequentare il Setificio.Poi il lavoro con il padre, da parcheggiatore, in viale Lecco. La conoscenza con quella che diventerà sua moglie, Domenica Marzorati. Il primo distributore acquistato in società con la consorte nel 2000, in via Pasquale Paoli. Infine altre nove pompe di benzina in appena due lustri sparse tra Como, Milano, Monza e Varese.Una storia a lieto fine, parrebbe. Il benzinaio che diventa un vero e proprio imprenditore in grado di far girare montagne di soldi in poche ore. Senza mai dimenticare, tuttavia, le sue passioni: il tiro con l’arco, in cui dicono fosse davvero bravo, lo sci, l’amore per la montagna e per il mare, quello per la famiglia e il figlio, con cui tutte le mattine faceva colazione anche dopo essere uscito dal tetto coniugale (da poco prima del Natale 2009).E soprattutto, sempre e comunque, la passione per il presepe. Che, in 15 anni di lavoro, era arrivato a coprire una superficie di 120 metri quadrati, con 1.300 personaggi e di questi più della metà in movimento in un gioco spettacolare di suoni, luci e colori.Addirittura in 50mila avevano visitato l’opera a Colonno nel 2009. Il Comune di Gravedona, per volontà del sindaco Fiorenzo Bongiasca, decise non solo di rilevarlo all’asta ma anche, notizia di questi giorni, di farlo diventare un’esposizione fissa, in una chiesa in piazza Mazzini. A disposizione dei vacanzieri e degli appassionati anche in periodi non per forza di cose natalizi, un altro pezzo forte per il circuito turistico dell’Altolago. Gli orari, dice il sindaco, sono ancora tutti da decidere ma è bello sapere che un simile dispendio di energie e di lavoro non andrà perso.

Mauro Peverelli

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