Italiani che sventolano la bandiera svizzera. Italiani traditi dal loro Paese e grati a chi ha assicurato loro un’indennità di disoccupazione sufficiente per vivere dove tutto costa il triplo.
L’immagine più limpida del funerale di Campione d’Italia celebrato simbolicamente ieri pomeriggio sotto un’acquazzone estivo è proprio questa. La croce bianca in campo rosso stesa davanti al municipio, portata in corteo, utilizzata come mantello.
E poi, striscioni, messaggi, lettere. E la totale assenza della politica, con l’unica eccezione del consigliere regionale del Partito DemocraticoAngelo Orsenigo, accompagnato dal suo predecessore all’assemblea del Pirellone,Luca Gaffuri.
È stato un mesto corteo quello che ieri ha attraversato le vie di Campione.
Un corteo con il quale i cittadini, a un anno esatto dalla dichiarazione di fallimento del Tribunale di Como, hanno voluto ricordare la chiusura della casa da gioco. Un anno senza Casinò. Dodici mesi di lento e inesorabile declino per un paese ormai sull’orlo del collasso. Prima sono stati licenziati i quasi 500 dipendenti della casa da gioco. Poi è toccato ai lavoratori del municipio. Il tutto, nella totale assenza di risposte delle istituzioni.
I campionesi continuano a chiedere la riapertura del Casinò, azienda attorno alla quale ruotava l’intera economia del paese. E durante la manifestazione di ieri un portavoce della comunità ha letto un messaggio con l’ennesimo appello. Colmo stavolta di rabbia. «Siamo italiani e ci aspettavamo, dai nostri rappresentanti politici e dai nostri ministri della Repubblica Italiana, un maggior senso di responsabilità. Non è possibile che una parte di ex lavoratori venga aiutata e sostenuta dalla Svizzera, un Paese straniero».
Ma la politica, come detto, è stata la grande assente dal corteo. Il convitato di pietra. «In gioco c’è la credibilità di un governo che non ha dato alcuna risposta – ha detto Orsenigo – siamo di fronte a una vergognosa incapacità. Lega e Movimento 5 Stelle devono soltanto chiedere scusa a Campione d’Italia, questi sono cittadini italiani che non chiedono salvataggi, decretoni o elemosine. Chiedono soltanto di far ripartire il Casinò. Chiedono dignità e lavoro. E di fronte si sono trovati un governo che in 12 mesi non è stato capace di fare nulla».
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