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«Il nostro Comune ha sbrigato le pratiche velocemente»

(a.cam.) Sei anni tra uffici di ogni genere e carte da sbrigare e 270mila euro già spesi per tra oneri di urbanizzazione e costi vari. Tanto è occorso ad Alberto Croci per poter costruire un nuovo capannone che andrà ad ampliare la sua azienda, la Techné, società specializzata in valvole e meccanica di precisione. L’odissea dovrebbe finire finalmente il prossimo 5 agosto, quando partirà il cantiere.Croci non se la prende con un ente in particolare. Anzi, spiega che il Comune di Erba

gli ha anche dato una mano nello sbrigare le pratiche. Il problema è la burocrazia nel suo complesso, che consta di una lunga serie di enti diversi ai quali fare riferimento, ciascuno con le sue richieste.«L’amministrazione comunale ha sbrigato tutte le pratiche di sua competenza in tempi davvero rapidi – sottolinea il sindaco di Erba, Marcella Tili – Nel 2007 il terreno sul quale ora si andrà a costruire non era edificabile. L’area però era limitrofa a un’area industriale e, grazie a un nuovo strumento urbanistico, è stato possibile rendere la zona idonea alla produzione. A quel punto abbiamo seguito l’iter previsto per la nuova edificazione in pochi mesi. Probabilmente lungo il percorso ci sono stati altri problemi dettati da passaggi obbligati, ma l’amministrazione ha fatto la sua parte velocemente».Alessio Nava, attuale assessore all’Ambiente del Comune di Erba ed ex presidente della commissione Urbanistica, conferma i tempi rapidi della procedura.«Per quanto di nostra competenza siamo stati rapidi – spiega – Fino a dicembre del 2010 l’area in questione era agricola e solo dopo l’entrata in vigore del nuovo Piano di Governo del Territorio è diventata produttiva».«Parlando da imprenditore capisco l’esasperazione di Alberto Croci – aggiunge Nava – Obiettivamente la burocrazia italiana è una cosa spaventosa. Nel caso in questione sono stati coinvolti numerosi enti, compresa la Soprintendenza per una valutazione legata alla vicinanza al Parco regionale Valle del Lambro. Sommati, i tempi di tutte le procedure hanno portato al prolungamento dell’iter burocratico».«È chiaro che le aziende avrebbero bisogno di tempi più certi -conclude Nava – Ben vengano gli investimenti produttivi. Un’azienda come quella di Croci, tecnologica e all’avanguardia, è un vanto per la città. Certo, occorre un intervento di sburocratizzazione che accorci i tempi nel loro complesso».

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