Oltre cento banchetti in tutte le province della Lombardia a partire da domani, sabato 18 luglio, e per i prossimi due fine settimana per avviare un confronto con i cittadini sulla Sanità lombarda, «dopo le gravi mancanze dimostrate dalla Regione durante i mesi più bui dell’emergenza Covid19».
È questo l’obiettivo del Partito Democratico della Lombardia che ha presentato oggi una campagna dal titolo “In Lombardia non è andato tutto bene, è ora di cambiare”.
Il Partito Democratico intende allargare più possibile la discussione, ed è per questo che, dopo un primo incontro del 3 luglio in cui ha aperto quattro tavoli di lavoro a circa 300 tra esperti, operatori, parlamentari e amministratori, ora inaugura anche un confronto sul sitowww.pdlatua.it, dove da domani sarà attiva un’area di dibattito e un sondaggio indirizzato a chiunque voglia interloquire con i consiglieri regionali e i responsabili del settore del Partito Democratico lombardo.
Un QR permetterà di partecipare alla consultazione online.
Sul sito del Partito Democratico Lombardowww.pdlombardia.itsarà invece caricato, e successivamente aggiornato, l’elenco dei banchetti nelle 12 province lombarde.
«I numeri sono sotto gli occhi di tutti: in Lombardia il sistema sanitario non ha retto l’impatto della pandemia. E la gestione esistente non dà sicurezza per i prossimi mesi. La Legge regionale in vigore, voluta da Maroni e portata avanti da Fontana, è una sperimentazione che si concluderà a giorni. Per noi questa è l’occasione per cambiare radicalmente la sanità – dice il segretario regionale del PDVinicio Peluffo– In questa logica si inserisce il lavoro che come Partito Democratico lombardo abbiamo avviato a partire dal mese di luglio».
«È tempo di uscire dagli schermi e tornare nelle piazze, rimaste troppo tempo vuote per l’emergenza Covid – aggiunge il capogruppo PD in RegioneFabio Pizzul– Vogliamo immaginare una nuova sanità lombarda partendo dal confronto con i cittadini. Non ci dimentichiamo di quello che è accaduto e continueremo a ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per curarci, al cui impegno rendiamo omaggio sul manifesto richiamando l’immagine simbolo dell’infermiera di Cremona accasciata sulla tastiera, ma è il momento di ripensare la sanità della Lombardia, che soprattutto sul territorio ha mostrato tutti i suoi limiti».
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