«È l’ora della radicalità evangelica. Non lasciamo che Dio abbia parlato invano in questo periodo, come se nulla fosse successo e non permettiamo a noi stessi di ritornare come ai tempi di prima».
Il vescovo di Como, monsignorOscar Cantoni, ha chiuso così, oggi, in cattedrale, il pontificale rivolto alla diocesi nel giorno del santo patrono.Un discorso che, inevitabilmente, va letto come prosecuzione di quello pronunciato ieri nella basilica dedicata a Sant’Abbondio e rivolto invece alla città.
Al tempo del virus, nei giorni e nei mesi in cui le chiese si sono svuotate e gli animi si sono accartocciati nella paura di non farcela, tutti hanno capito di essere «fragili e deboli». Ma, ha aggiunto il vescovo, ciascuno ha pure compreso quanto sia fondamentale «la mistica della fraternità: siamo tutti sulla stessa barca e possiamo salvarci solo ed esclusivamente insieme. Rinunciamo, quindi, al vecchio male dell’individualismo, al pensare egoisticamente solo a noi stessi, solo “ai nostri”, e apriamoci a uno stile di solidarietà e di comunione come dimensione permanente di vita».
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