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Il preside: «Trasporto pubblico inadeguato in vista di settembre»

Agosto tempo di vacanze. Ma in questa seconda estate ai tempi del Covid, nonostante i buoni risultati della campagna vaccinale, inizia a farsi largo il tema della scuola. Se il rientro in aula a settembre, per i ragazzi rimane ancora un pensiero molto distante, c’è chi continua a lavorare per rendere sicuro l’avvio del nuovo anno scolastico. E proprio in questi giorni, sotto la supervisione della Prefettura di Como, si sono svolte delle riunioni tra rappresentanti del trasporto pubblico, presidi e tecnici della stessa Prefettura. Un lavoro che però sta già facendo emergere pesanti frizioni.A parlare, senza mezzi termini, è il preside del liceo classico e scientifico Volta di Como Angelo Valtorta. «Se, come sembra, anche per l’avvio delle lezioni a settembre verrà nuovamente imposto il doppio orario di ingresso, sarà veramente una vergogna. Mi domando cosa, in questi lunghi mesi, ha fatto il trasporto pubblico. Quale è l’efficienza di questo sistema che avrebbe dovuto imparare dal primo lockdown? Nessuno pensa, ad esempio, alle famiglie?», dice il preside.Al momento infatti le disposizioni governative, che potrebbero comunque essere oggetto di ulteriori modifiche, prevedono fino al prossimo 31 dicembre che per evitare un ritorno alla Dad (didattica a distanza) e per garantire agli studenti delle scuole superiori di poter frequentare le lezioni al 100% in presenza, gli ingressi negli istituti scolastici dovranno essere scaglionati. Addirittura si parla anche di un triplo turno.«Hanno avuto quasi due anni per prevedere più corse, trovare altri mezzi, reclutare personale, studiare soluzioni per non ritrovarci anche questa volta al punto di partenza – prosegue il preside Valtorta – Come si può chiedere ancora alle famiglie e ai ragazzi di organizzarsi per i turni? Facendo uscire di casa i ragazzi al mattino per rivederli rientrare alla sera. Inammissibile. Se dovesse decadere quello che adesso sembra un obbligo io farò subito entrare tutti allo stesso orario».L’ultimo decreto legge prevede poi che nell’anno scolastico 2021/2022 l’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della secondaria di primo e secondo grado dovrà essere svolta in presenza, salvo specifiche deroghe regionali. Restano il metro di distanza e l’uso delle mascherine. Dove le condizioni strutturali-logistiche degli edifici scolastici non consentiranno il distanziamento interpersonale di un metro, è previsto che gli studenti indossino sempre le mascherine. Resta ferma, come lo scorso anno, l’impossibilità di accedere o rimanere nei locali scolastici in caso di temperatura che supera i 37,5°.«Si fanno delle giustissime riunioni in Prefettura ma mi chiedo il trasporto pubblico cosa stia facendo? Forse il bene della scuola e delle famiglie? Non credo. E forse ci dimentichiamo che dall’autunno partirà anche il cantiere della Variante della Tremezzina. Cosa stanno pensando di fare? I doppi ingressi per i ragazzi che arrivano dal lago? Nel mio istituto sono molti quelli che rischiano di rimanere in giro per tutta la giornata», conclude Angelo Valtorta.Sul fronte dell’Agenzia del Tpl (Trasporto pubblico locale) di Como, Varese e Lecco, interviene il presidente del consiglio di amministrazione Angelo Colzani. «Stiamo lavorando in maniera costruttiva con la Prefettura che dirige le operazioni – spiega Colzani – e ovviamente siamo impegnati per essere pronti alla riapertura. Stiamo capendo come prevedere un numero di corse adeguate e una copertura con più mezzi e autisti così da gestire un necessario seppur difficile potenziamento del servizio se rimarrà, come sembra, il doppio ingresso. Ma ovviamente non è semplice. I tempi sono stretti».E ben presente è anche il tema della Variante della Tremezzina. «Argomento delicato su cui siamo già al lavoro con la regia prefettizia – spiega Colzani – Stiamo raccogliendo dati per capire l’impatto dei lavori sulla circolazione. E sarà necessario un potenziamento anche del servizio di Navigazione».L’ultima voce è quella del preside del Setificio, Roberto Peverelli. «Si sta lavorando con i vari soggetti interessati per cercare di ripartire. Noi siamo ormai abituati al doppio ingresso e alle altre prescrizioni, siamo rodati. Certo è pur vero che la nostra speranza, pur avendolo già utilizzato, è che magari il doppio orario in fase di entrata e uscita possa magari essere applicato, se necessario, solo all’inizio, magari per il primo mese per poi trovare una soluzione ulteriore che possa rendere il tutto più agevole. È necessario potenziare il trasporto», chiude Peverelli.

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