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Il presidente dei medici: «Ats solo comasca, scelta ideale»

Creare una Ats operativa solo sul territorio comasco? La proposta, avanzata dal centrodestra cittadino sotto forma di una mozione votata favorevolmente dal consiglio comunale, trova un deciso sostenitore nel presidente dell’Ordine dei medici di ComoGianluigi Spata. Non solo il numero uno dei camici bianchi la sottoscrive, ma addirittura rilancia.

«Fosse per me, eliminerei tutte le Ats (Agenzia di tutela della salute) – esordisce Spata – Ma in ogni caso, visto che ciò sarà altamente improbabile, sarebbe opportuno ridurre il raggio d’azione di questi organismi e quindi sarebbe ideale averne una dedicata esclusivamente al nostro territorio».Il punto di partenza della mozione, che ha ottenuto 17 voti favorevoli, è appunto quello di lavorare per ottenere una modifica della ripartizione territoriale della sanità che ha aggregato Como a Varese con la riforma varata dall’ex governatore leghista Roberto Maroni nel 2015.

«È impossibile gestire un territorio vasto come quello in capo, attualmente, all’Ats Insubria che deve monitorare e agire su un bacino di utenti superiore al milione di persone. Non si può fare. I problemi sono evidenti e non c’era bisogno della pandemia per sottolinearli. Certo, con l’emergenza in corso si sono manifestate in maniera ancor più evidente le lacune di un tale sistema, viste le enormi difficoltà di gestione delle persone in un momento così complesso», spiega Spata. Anche perché, «soprattutto per noi medici di medicina generale che siamo sul territorio è indispensabile poter contare su interlocutori a noi vicini, di prossimità. Penso ad esempio ai vecchi distretti sanitari – spiega il presidente dell’Ordine – Con l’organizzazione attuale diventa tutto troppo frammentario e non collegato».

Un dibattito, quello su una Ats comasca, che si riaccende proprio nei giorni in cui in Regione si attende il resoconto da parte della commissione di saggi incaricata, lo scorso mese di giugno dalla stessa Regione, di valutare come riformare la legge sulla sanità. Il governatore Attilio Fontana chiese infatti a un gruppo di esperti di analizzare ed evidenziare i punti deboli e i possibili miglioramenti da apportare alla legge targata Roberto Maroni. Proprio la normativa che ha previsto l’attuale sistema sanitario suddiviso in Ats (ex Asl) e aziende ospedaliere, denominate Asst. Questa legge prevedeva una fase di sperimentazione della durata di un quinquennio che si è concluso a fine 2020.«Fin da subito manifestai molte perplessità sulla riorganizzazione territoriale. E sono ancora critico. Magari si arrivasse a una Ats solo comasca», conclude Spata.

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