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Il progressivo ritorno alla normalità: riaprono palestre e piscine

Tassello dopo tassello, la Lombardia, così come il resto d’Italia, sta cercando di tornare alla normalità. Ci vorrà ovviamente ancora del tempo per “liberarsi” di mascherine e altre misure di sicurezza, intanto però si procede sulla strada delle riaperture totali.E così mentre dal 3 giugno si potrà tornare a circolare liberamente in Italia, nella serata di venerdì il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha emanato una nuova ordinanza, valida fino al 14 giugno, che spinge progressivamente alla ripartenza.Ecco nel dettaglio cosa riaprirà da oggi. Innanzitutto via libera a piscine e palestre. I gestori di queste ultime, in Lombardia, hanno a lungo cercato di far anticipare la riapertura allo scorso lunedì ma le valutazioni sanitarie elaborate dalla Regione hanno rinviato fino a oggi la possibilità di ripartire. Insieme a loro è arrivato il via libera anche per i circoli culturali, i parchi tematici e di divertimento e per i luna park. Sarà possibile, inoltre, per le compagnie teatrali e dello spettacolo ritrovarsi per fare le prove. Riprendono le attività anche gli spettacoli viaggianti e i circoli ricreativi. Bisognerà attendere il 15 giugno invece per vedere riattivati i servizi dell’infanzia e l’adolescenza, dai 3 ai 17 anni, e i cinema.Tra le diverse novità di rilievo vi è anche il superamento del distanziamento tra i familiari per la ristorazione e l’eliminazione delle transenne nelle aree di mercato. Restano chiuse le sagre. Sì poi agli sport di squadra all’aperto, ma solo quelli con distanza di due metri (ad esempio, sì al tennis, no al calcio). Rimane infine sempre l’obbligo della mascherina.Intanto è arrivata anche la notizia tanto attesa della possibilità di spostarsi tra le regioni a partire dal 3 giugno, Lombardia compresa. La decisione del Governo è stata confermata dopo una serie di consultazioni del ministro Francesco Boccia con i governatori e dopo aver analizzato gli ultimi aggiornamenti dell’Istituto Superiore di Sanità. «Il decreto legge vigente prevede dal 3 giugno spostamenti infraregionali – ha annunciato il ministro della Salute, Roberto Speranza – Al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti». I dati diffusi in relazione alla settimana dal 18 al 24 maggio vengono definiti “incoraggianti”.Ad ogni modo si deve procedere con prudenza e senza sottovalutare nulla. L’indice del contagio è praticamente ovunque sotto la soglia di 1, in alcune regioni il numero dei casi è ancora alto, «ma in fase di controllo» viene precisato nella nota che ha accompagnato il report settimanale. Per riaprire non servirà un nuovo decreto, sarà sufficiente applicare quello del 16 maggio scorso. Resta però ben chiaro che possono sempre scattare nuove zone rosse qualora la curva dei contagi dovesse tornare a salire. Il virus non è sconfitto – è stato ribadito a chiare lettere dalla politica e dai medici – pertanto il via libera agli spostamenti vuol dire anche continuare ad osservare le regole e quindi distanze, divieto di assembramenti, misure igieniche scrupolose.

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