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Il rapporto: mancato incontro di domanda e offerta, i giovani cercano lavoro in Svizzera

Il Rapporto “Giovani, formazione e lavoro: dalla scuola alla professione”, realizzato dall’ufficio Studi e statistica della Camera di Commercio di Como-Lecco (che comprende dati fino al gennaio 2021), offre una chiave di lettura del mondo dei giovani e del lavoro in un’ottica di medio-lungo termine.Presentato al salone nazionale dell’orientamento “Young Digital”, fornisce ai giovani e alle imprese informazioni sulle dinamiche della domanda e dell’offerta di lavoro sul territorio lariano, oltre che una lettura sul pendolarismo e sul frontalierato. In generale, in provincia di Como sono in diminuzione i giovani in cerca di occupazione: da 3.700 nel 2018 a circa 2.900 nel 2019.Il Rapporto evidenzia che sia in provincia di Como che in provincia di Lecco, una parte consistente di giovani con un livello di istruzione medio-alto, non trova opportunità di lavoro sul proprio territorio di residenza, ciò vale soprattutto per i laureati. Ma d’altro canto, le imprese lariane segnalano difficoltà a trovare personale funzionale alle proprie esigenze, difficoltà derivanti da una ridotta presenza di figure ricercate, oppure dalla presenza di figure professionali non rispondenti alle necessità aziendali. In altri termini, tra imprese che programmano assunzioni e giovani con un livello di istruzione medio-alto si crea una situazione di mismatch, cioè un mancato incontro di domanda e offerta che spinge le aziende ad assumere fuori dal territorio e i giovani comaschi e lecchesi a cercare lavoro fuori dal Comasco o all’estero, Svizzera compresa.Per quanto riguarda il pendolarismo tra Svizzera e provincia di Como si registra un flusso di 26.900 lavoratori che nel 2019 sono stati impiegati in un lavoro dipendente oltreconfine. I dati, sempre relativi al 2019, indicano una relativa compensazione tra il flusso di lavoratori che si muovono tra le province di Como e Lecco (5.300 da Como verso Lecco e 4.800 da Lecco verso Como) e di Como verso Varese e viceversa (rispettivamente 7.900 e 8.400). Cosa che non accade con il frontalierato, visto che il flusso è solo in direzione della Svizzera.Una statistica elaborata dal Bsf (Ufficio federale di statistica), aggiornata ad agosto 2020, fotografa la situazione del mercato del lavoro svizzero ed evidenzia che ci sono alcuni cantoni che offrono maggiori opportunità di impiego rispetto ad altri. Quelli che offrono maggiori opportunità sono il Canton Zurigo (5.338 posizioni aperte) e il Canton Vaud (3.850 posizioni). Il Canton Ticino si posiziona al decimo posto con 1.135 posizioni aperte.

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