«Una volta una giovane intervistatrice mi chiese che differenza ci fosse tra una donna impacchettata e una bicicletta impacchettata. Io le risposi che se non era in grado di distinguere una bicicletta da una donna forse aveva qualche problema». Fu con queste parole di sottile e provocante ironia che Jeanne-Claude Denat de Guillebon e il compagno Christo Javacheff – entrambi classe 1935, conosciuti nel mondo dell’arte semplicemente come “Christo e Jeanne-Claude” – presentarono la mostra che il Museo d’Arte Moderna di Lugano dedicò loro nel 2006. Compagni nell’arte e nella vita, divennero famosi per i “wrapped”, dapprima piccoli poi giganteschi “impacchettamenti” che colpirono l’immaginario popolare negli anni Settanta e Ottanta. Superando la burocrazia sigillarono il Pont Neuf di Parigi, la Kunsthalle di Berna, il Reichstag di Berlino e persino un tratto di costa australiana, anticipando così le tendenze della land art o “arte ambientale”.Jeanne-Claude morì nel 2009 e nonostante il dolore Christo ha continuato a rendere reale l’ambizioso sogno del loro progetto artistico.Anche “The Floating Piers”, l’opera che nel 2016 fece camminare sulle acque del Lago d’Iseo migliaia di persone, è un progetto che Christo, scomparso a 84 anni, aveva concepito con Jeanne-Claude.
L’aria a Napoli e dintorni, quest’anno, profuma ancora di più di lievito, pomodoro e basilico.…
Il primo Papa nordamericano nasconde una passione che sa di mare e spezie: un piatto…
Acciaroli è uno di quei luoghi che sembrano usciti da una cartolina: barchette colorate che…
Arrampicato sulle pendici verdi dei Monti del Partenio, Summonte è uno di quei borghi che…
Una catena di supermercati, simbolo della spesa economica in Italia, chiude definitivamente i battenti dopo…
Dai dati trapela che Como non subisce il fenomeno dell'overtourism e ha saputo reinventarsi per…