Il Comune di Como ha “liberato” il ristorante di Villa Olmo.In presenza dell’ufficiale giudiziario, ieri mattina un rappresentante di Palazzo Cernezzi ha ripreso possesso degli spazi della storica struttura affacciata sul lago.«La concessione era scaduta e i gestori avevano un debito pregresso non del tutto saldato, ora abbiamo ripristinato una situazione di legalità», ha detto l’assessore al Patrimonio di Palazzo Cernezzi, Marcello Iantorno.Il braccio di ferro con i gestori
del ristorante si trascina da tempo. Le polemiche erano letteralmente esplose nell’agosto scorso, quando lo stesso Iantorno aveva minacciato per la prima volta lo sfratto degli ormai ex titolari della concessione. L’esponente della giunta aveva contestato ai ristoratori un debito di 17mila euro. La situazione però sembrava poi rientrata con l’annuncio del pagamento delle somme non versate.Ieri la svolta. «Abbiamo deciso di procedere con un provvedimento amministrativo, un intervento mai fatto prima dal Comune di Como – ha detto Iantorno – La concessione era scaduta e i gestori avevano accumulato inoltre una morosità pregressa che non è stata sanata completamente. In queste condizioni, abbiamo ritenuto necessario procedere, mettendo fine al rapporto con gli stessi gestori».Nelle prossime settimane, il Comune dovrebbe mettere a punto un nuovo bando per l’affidamento dei locali.«Non appena saranno liberati gli spazi, che ci sono stati riconsegnati in pessime condizioni – ha detto Marcello Iantorno – faremo una perizia in vista di un nuovo bando, sempre per un ristorante. Proprio alla luce di quanto accaduto in questi anni, però, ci assicureremo di fare un bando con condizioni precise e rigorose, per evitare che si verifichino nuovi problemi. Villa Olmo è un patrimonio importantissimo – ha concluso l’assessore al Patrimonio della città – Con questo atto lo abbiamo preservato e garantito, così come continueremo a fare nella definizione del nuovo bando».Di tutt’altro tenore le dichiarazioni dell’ormai ex gestore del ristorante, Riccardo Ballerini.«Non siamo stati sfrattati ma abbiamo invece deciso di riconsegnare le chiavi della struttura al Comune – ha detto l’esercente – La concessione era scaduta dal 2011, come per tutti i ristoranti del Comune di Como. Soltanto nei nostri confronti c’è stato un accanimento costante degli amministratori. Dopo una lotta durata 2 anni abbiamo deciso di smettere e non ci ripresenteremo per partecipare al prossimo bando».L’ex gestore del ristorante conferma un debito con Palazzo Cernezzi, ma passa già al contrattacco.«È vero, abbiamo un piccolo debito residuo con il Comune – ha detto Ballerini – Adesso, però, anche noi faremo causa al municipio chiedendo una richiesta danni per quanto subìto a causa dell’amministrazione. Ci hanno costretto a chiudere e intendiamo andare fino in fondo per vedere riconosciuti i nostri diritti».
A. Cam.
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