Un rombo di motori, quello delle moto da cross, quelle che lui amava tanto, gli ha dato l’ultimo saluto. Un saluto che non si dovrebbe dare mai a un ragazzo di diciotto anni. Gli amici di Luca Selva, morto giovedì scorso dopo il drammatico incidente di mertedì a Blevio, ieri hanno parcheggiato le moto nella piazza della chiesa di San Giovanni a Torno. Allineate a formare una fila perfetta. E’ stata portata anche una vettura da rally con la scritta “Ciao Luca”:
il 18enne era anche appassionato di automobilismo e quest’anno doveva esordire proprio nei rally, a fianco del fratello Francesco, apprezzato pilota.«La pioggia fa riaffiorare il dolore e la tristezza – ha detto don Alberto Pini – e la neve cancella tutto, non ci permette di vedere, a volte fa paura, ma noi dobbiamo trovare il coraggio e continuare a vedere la luce di Luca». Le parole di don Alberto Pini, che conosceva personalmente Luca, sono scosse da un sentimento sincero. Era un ragazzo che ha spesso partecipato alle attività della parrocchia e che con la sua voglia di vivere riusciva a strappare sempre un sorriso.
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