Un capolavoro da ammirare per iniziare bene la Quaresima e meditare su un protagonista della storia lombarda che è grazie ai Promessi sposi manzoniani anche un mirabile personaggio letterario. Fino al 26 aprile prossimo la grande tela “San Carlo Borromeo” del pittore Carlo Saraceni (1579-1620) si trova in esposizione a Lugano grazie alla Confraternita San Carlo Borromeo della città sul Ceresio. Il sodalizio a conclusione delle celebrazioni per i 400 anni dalla fondazione la espone nella Chiesa di San Carlo Borromeo di via Nassa 26. La tela che risale al periodo 1612-1615 è acquisita tra le opere del pittore negli ultimi anni grazie alla studiosa Nina Gregori, che ha datato l’opera immediatamente dopo la canonizzazione del santo (1610). Carlo Borromeo viene raffigurato nell’atto della preghiera, durante un momento di sosta in una delle visite pastorali nella estesa Diocesi di Milano di cui è arcivescovo dal 1565 al 1584. Sullo sfondo, quindi, troviamo un paesaggio presumibilmente lombardo.Pittore veneziano, Carlo Saraceni si formò in laguna tra le opere e le botteghe di Tiziano, Jacopo Bassano, Palma il Giovane e, a Mantova, sul mito di Giulio Romano, senza tralasciare la lezione di Giovanni Bellini e di Lorenzo Lotto. Si trasferisce a Roma giovanissimo e qui frequenta il Cavalier d’Arpino, il palazzo del Cardinal del Monte e l’Accademia di San Luca. A Roma viene a contatto con pittori come Agostino Tassi e Orazio Gentileschi, Domenichino, i Carracci. Verrà inserito da Roberto Longhi nella cerchia dei pittori caravaggeschi.
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