Parlano i segretari lariani di Cgil, Cisl e UilPreoccupante, complicato, difficile, non positivo. Dici «2012» e queste sono le espressioni abbinate dai responsabili lariani delle principali organizzazioni sindacali. I segretari di Cgil, Cisl e Uil dipingono scenari bui a proposito delle prospettive per il prossimo anno.«La situazione nell’ambito del sistema economico lariano nel suo complesso è complicata – dice Gerardo Larghi, segretario generale della Cisl – Accanto ad alcune imprese che sono riuscite a ritagliarsi uno spazio in particolari nicchie di mercato, nel complesso abbiamo troppi settori in forte difficoltà». In cima alla lista delle preoccupazione resta l’accesso al credito.«La crisi è legata in parte a un problema strutturale che deve portarci a ripensare i prodotti, le filiere e le modalità di vendita. Il problema di fondo è il credito, la mancanza di garanzie delle banche e quindi di sostegno da parte del sistema finanziario allo sviluppo e alla ripresa. In questo senso, non mi sembra che la manovra vada nella direzione di aiutare le imprese, non c’è prospettiva di ripresa».«La situazione è preoccupante – dice Alessandro Tarpini, segretario generale della Cgil di Como – I segnali che abbiamo vanno nella direzione di un non miglioramento della situazione esistente. La sensazione è di un tessuto produttivo sempre più sfibrato a cui si somma il problema drammatico della liquidità delle imprese e della difficoltà ad accedere al credito. Fortunatamente ci sono anche imprese che tengono bene, soprattutto quelle che hanno innovato e puntato sull’internazionalizzazione, ma nel complesso i segnali di difficoltà sono ben superiori a quelli che lasciano aperto uno spiraglio positivo. Ciò che più mi preoccupa sono i primi segnali di disgregamento anche del tessuto sociale – aggiunge Tarpini – Abbiamo troppe persone disperate che perdono il posto e non ritrovano un nuovo lavoro e spesso non possono contare neppure sugli ammortizzatori sociali. Per la prima volta dal dopoguerra siamo davanti a fenomeni che non siamo attrezzati a fronteggiare».Michele Barresi, segretario generale delle Uil, è altrettanto pessimista.«Le prospettive non sono positive e la situazione è complessa – dice – In tutti i settori ci sono forti difficoltà che rischiano di peggiorare ulteriormente con la fine degli ammortizzatori sociali. Al momento, non vedo alcun segnale che faccia pensare a un’inversione di tendenza».
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