L’annuncio durante la consacrazione dell’altare
Anche l’ultimo tassello degli imponenti lavori di ristrutturazione della Casa della Giovane di Como ha trovato, ieri, il suo posto. È stata infatti inaugurata la cappella ristrutturata della “Gibellina”, alla presenza del vescovo, Diego Coletti, e delle autorità cittadine.
«Ci saranno altri lavori di minore entità – ha detto la presidente, Emilia Bordoni Marziano – ma posso dire che questo è il coronamento del più ampio progetto di restauro che abbiamo portato avanti in questi anni».
Un progetto che, complessivamente, ha visto la sistemazione di 13 stanze, 3 soggiorni, 5 cucine e 40 bagni, oltre all’ingresso, alla installazione di un ascensore e alla ristrutturazione della casa in cui risiedono le suore, le quali accudiscono le ospiti della Casa della Giovane.
In tutto questo, i lavori per la cappella sono durati circa un anno, per un costo complessivo di 200mila euro. Una parte di questi fondi, la metà per la precisione, è stata finanziata dalla Fondazione Cariplo guidata da Giuseppe Guzzetti. Non a caso, la sala della cappella è stata dedicata alla moglie dell’ex senatore Dc, Romana Ronchetti Guzzetti. E l’avvocato comasco era presente alla cerimonia. La sistemazione della cappella, che secondo il presidente della Casa torna a essere «cuore pulsante della struttura, come lo era fin dal 1733», ha permesso di ricavare, al terzo piano, due nuove stanze singole con bagno e un soggiorno.
Al momento, la storica struttura di accoglienza per le giovani che vengono a Como per studiare o lavorare ospita circa una sessantina di ragazze, per la maggior parte insegnanti. I prezzi sono davvero contenuti, se si considera che una camera doppia costa soltanto 8 euro al giorno.
Il vescovo di Como, Diego Coletti, ha benedetto la cappella ricordando che «una struttura ha valore se è capace di condurre a un profondo rinnovamento del cuore, se porta le persone a sentire l’importanza della fraternità, al di là di ogni chiusura ed egoismo». In quest’ottica, il vescovo ha sottolineato positivamente la generosità dei comaschi: «Per il mio settantesimo – ha ricordato – avevo chiesto che non mi fossero fatti doni, ma offerte per opere di carità. Bene, per il momento sono arrivati quasi 50mila euro di offerte, che andranno nel fondo “famiglia e lavoro” gestito da Caritas, Acli e altre realtà del territorio». La speranza, ovviamente, è che «queste offerte aumentino, ma già così sono il segno che c’è tanta gente che reagisce a una situazione difficile con passione e generosità».
Federico Trombetta
Nella foto:
Il pubblico presente alla cerimonia (Fkd)