«Un Paese sanamente laico sa affrontare simili questioni»(a.bam.) «Credo che su questo tema sia opportuno e auspicabile che intervenga il vescovo», aveva detto in mattinata il sindaco. «Affrontiamo seriamente il problema – ha replicato in serata il vescovo – ma se i cittadini di Camerlata non vogliono la moschea devono rivolgersi al sindaco, non al prete».Botta e risposta a distanza tra Stefano Bruni e monsignor Diego Coletti, il quale finora non era mai intervenuto sulla diatriba che divide il Comune e la comunità islamica. Quest’ultima da 6 anni chiede uno spazio per pregare.Botta e risposta nato dalle parole pronunciate dal parroco di Rebbio, don Giusto Della Valle («occorre che ogni uomo possa professare in modo comunitario e libero la propria religiosità, e per questo necessita di spazi adeguati») e dalla piccata replica del presidente di Circoscrizione, il leghista Mirko Pontrelli. Peraltro, la Lega è da sempre contraria a qualsiasi insediamento musulmano, moschea o altro. E Pontrelli ha contestato la riapertura del locale di via Pino come centro culturale.«Il prete dichiara ciò che, chiaro per la coscienza cristiana, dovrebbe esserlo anche per la coscienza civile di un Paese sanamente laico, affermando il principio della libertà religiosa e del diritto che va riconosciuto a ogni uomo di poter professare anche in modo comunitario e libero la propria fede – ha scritto ieri il vescovo in una nota – Il presidente sostiene, dal canto suo, che il luogo di fatto individuato dai richiedenti non è adeguato allo scopo, per motivi logistici e strutturali. Si tratta necessariamente di un disaccordo?».Domanda pleonastica. «Sarebbe utile – conclude monsignor Coletti – che la città di Como fosse in grado di affrontare in modo serio anche questo problema, al di là di troppo facili schieramenti e inutili semplificazioni. Diamo spazio a pensieri liberi e onesti ai quali anche la comunità cristiana è pronta a dare il proprio contributo». Concetto che il vescovo ha ribadito ieri sera in diretta al telegiornale di Etv. Aggiungendo, però, che se i cittadini di Camerlata non vogliono la moschea «devono rivolgersi al sindaco, non al parroco».
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