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Imprese agricole in crisi. Utile la legge sul sovraindebitamento

A Como un calo delle aziende del 7,3% negli ultimi dieci anni

La crisi del settore agricolo lombardo può contare su un alleato. Si tratta della legge sul sovraindebitamento che permette a soggetti non fallibili “meritevoli” di ridurre i debiti in base alle proprie capacità economiche. Un sostengo che in determinati casi, anche nel Comasco, può rappresentare un’àncora di salvataggio. Questo alla luce dei numeri del settore che parlano chiaro.Nel 2019, rispetto al 2010, il calo delle aziende del comparto a Como è stato del 7,3% con all’attivo 1.945 imprese. A livello regionale nell’anno passato erano 43.557 le imprese di «agricoltori, allevatori, che svolgono attività di caccia e servizi connessi», in discesa del 2% rispetto al 2018 e del 14,2% sul 2010. Un dato, quest’ultimo, in linea con la media nazionale (-14,5%). Una fotografia, quella evidenziata dallo studio legale Lacalandra, specializzato in diritto della crisi di impresa e da sovraindebitamento, su base dati Unioncamere-InfoCamere (Movimprese), che ha portato tanti piccoli imprenditori del settore prima a indebitarsi e successivamente a non riuscire a pagare i debiti, inclusi quelli fiscali.A oggi sono tanti i casi risolti positivamente grazie alla legge sul sovraindebitamento. Il Tribunale di Como «ha decretato la riduzione di un debito fiscale da circa 1,4 milioni di euro a 350mila euro in favore di una imprenditrice e la riduzione di un debito da 509mila a 54mila in favore di un lavoratore dipendente», spiega la nota dell’avvocato. Tornando ai numeri delle alle altre provincie lombarde va detto che nel 2019, rispetto al 2010, il calo maggiore è stato registrato a Sondrio (-24,4%). «La legge sul sovraindebitamento rappresenta una valida soluzione per chi si trova ad affrontare una situazione di difficoltà economica – commenta l’avvocato Pasquale Lacalandra – L’obiettivo della legge è, infatti, quello di aiutare anche i piccoli imprenditori a superare momenti difficili come una congiuntura del mercato negativa non prevedibile. I numeri, però, confermano come questa proceduta sia ancora poco utilizzata».

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