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In frontiera prove tecniche di dialogo con 141 progetti di giovani architetti elvetici

Prove tecniche di dialogo immaginate dalla fantasia di giovani architetti in via Dante Alighieri 4 a Chiasso. E in un luogo che esso stesso è simbolo di rigenerazione urbana ossia lo Spazio Officina, uno dei quattro pilastri del “Centro culturale” del municipio di Chiasso di cui fanno parte anche i vicini M.a.x. Museo e Cinema Teatro oltre che la biblioteca civica della località di confine.Allo Spazio Officina sono in scena fino a domenica prossima i progetti di “Diploma 2020” dell’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana. Lavori che chiunque ha a cuore la vita di confine e il suo progresso dovrebbe visitare perché si sono focalizzati sul tema “Chiasso Ponte Chiasso: integrazione” e su quest’area di confine, fra la cittadina elvetica e Como.Centoquarantuno gli studenti che hanno affrontato argomenti puntuali riferiti a Chiasso e Ponte Chiasso, concentrandosi su diversi temi; suddivisi in 14 atelier, i diplomandi sono stati guidati da docenti fra i più rinomati professionisti in campo internazionale. La mostra è a cura del professore Muck Petzet, che ha diretto il percorso didattico di “Diploma 2020”.I giovani architetti rossocrociati hanno esplorato il valico di frontiera tra Chiasso e Como, esaminando il territorio racchiuso in un cerchio di 3,5 km di raggio che comprende una varietà di situazioni e siti interessati dal confine, con le sue particolari implicazioni economiche e sociali, le sue infrastrutture e le differenze di valuta, valori, leggi ed organizzazioni politiche. Non è uno scopo di autocelebrazione o puramente didattico quello che è alla base dell’esposizione, si intende anzi stimolare il dibattito pubblico e riflettere su possibili scenari per il futuro di un’area strategica.Come detto sono 141 le proposte e i progetti individuali su come riaffermare, migliorare e alterare il tessuto urbano esistente. I temi forti dei progetti sono migrazione e integrazione, alloggi a prezzi accessibili, quartieri cittadini inclusivi, modifica dei flussi urbani o nuovi modelli di mobilità e condivisione. All’insegna della sostenibilità, si è cercato di ottenere i risultati migliori col minimo impatto negativo. L’estensione circolare del territorio in esame comprendeva parti di Balerna, Novazzano, Morbio Inferiore, Vacallo, Breggia, Castel San Pietro, Maslianico, Cernobbio, San Fermo della Battaglia, Colverde e Montano Lucino. Un’area compresa tra la stazione ferroviaria San Giovanni e i sobborghi di Chiasso in direzione di Mendrisio ‒ che ha sfiorato il Lago di Como e le colline sovrastanti le due città, compreso un confine “zigzagante” di circa 11 chilometri.

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