Categories: Cronaca

In Regione l’obiettivo è rivedere il sistema dei trasporti

«Bisogna fare un mea culpa. Troppo spesso infatti Comuni e province utilizzano le loro partecipazioni nelle società per fare cassa. Investendo gli utili, visti i pesanti vincoli di spesa che gravano sugli enti, in lavori urgenti sul territorio. Andrebbe rivisto il sistema nel complesso». Il caso Asf – la società di trasporto locale al 51% a maggioranza pubblica che negli ultimi 4 anni ha ridistribuito il 75 % degli utili ai soci – è deflagrato a livello politico. E le prime parole di Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, alzano il velo su un sistema forse da rivedere. «Un primo passo importante per garantire un servizio sempre migliore sarebbe quello di riorganizzare gli orari. Faccio un esempio: perchè far passare in agosto una corsa a Figino Serenza (Orsenigo è stato sindaco del paese) la domenica pomeriggio alle 15, quando non c’è nessuno, e invece non prevederne una a Sormano, meta anche turistica? È solo un caso che però vuole essere un pretesto per spingere a un impegno sempre maggiore nel migliorare il servizio, visto che gli utili ci sono», aggiunge Orsenigo. Sensibile al tema trasporti e all’ambiente è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Raffaele Erba. «Purtroppo il rischio è che si guardi solo agli utili. Giusto magari per i soci privati, ma assolutamente sbagliato se ci sono di mezzo dei servizi pubblici essenziali e azionisti pubblici di maggioranza come nel caso di Asf», dice Erba, che poi si concentra su un altro aspetto. Dalle prime analisi dei numeri presentati da Asf per fornire la propria versione dei fatti, emerge come il 56% del parco mezzi sia ancora con standard inferiori all’Euro 5, quindi bus non propriamente modernissimi in fatto di emissioni nell’aria.

«Questo ad esempio è un tema prioritario. Gli utili andrebbero investiti in un rinnovo radicale dei mezzi. Anche perchè ogni anno ben sappiamo quanti sono i giorni di sforamento dei limiti del PM10 nel Comasco. Situazione che causa danni all’ambiente e che ha inevitabilmente ricadute anche sociali, visto che porta più persone a dover fare ricorso ai servizi sanitari. A ciò si collega poi la necessità di rivedere la mobilità globalmente, non valutando solo il trasporto su gomma ma inserendo, in un contesto complessivo, anche quello ferroviario e lacuale», chiude Raffaele Erba. «Il sistema dei trasporti va rivisto. E la Regione in tale ambio sta lavorando – interviene Fabrizio Turba, sottosegretario regionale della Lega – I problemi non sono solo quelli relativi al trasporto su gomma. Certo un punto di partenza deve essere rappresentato dal fatto di reinvestire gli utili per migliorare i servizi offerti alla clientela. Sarà poi decisivo ragionare con i Comuni su come utilizzare questi soldi. Il difficile, in casi come quello di Asf, è capire quale è il limite tra un utile giusto e quello che invece rappresenta solo un arricchimento». Infine il sindaco di Como, Mario Landriscina. «Voglio avere informazioni dettagliate sui numeri che riguardano Asf».

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